Senza paura, sempre all'attacco, anche leggermente fortunato: Mathieu van der Poel è stato semplicemente il più forte sulle strade della Parigi-Roubaix , nell'edizione più rapida della storia. Una corsa che spesso viene decisa anche dalla buona sorte, ma la fortuna premia gli audaci. Un primo scorcio di stagione clamoroso per VDP che batte nettamente nel confronto diretto il rivale Wout van Aert.
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Un "Monumento" a van der Poel
Abbiamo assistito a 3 Classiche Monumento in quetsa stagione e Mathieu può vantare due 2 successi e un secondo posto al Giro delle Fiandre . Numeri da fantascienza, è solo il quarto corridore della storia a fare doppietta Classicissima-Inferno del Nord dopo Cyrille Van Hauwaert (1908), Sean Kelly (1986) e John Degenkolb (2015). Non ha lasciato nulla al caso l'uomo della Alpecin-Deceuninck, una preparazione perfetta per la stagione delle Classiche che ha probabilmente giovato anche dell'intenso impegno invernale nel ciclo cross.
Una Roubaix all'attacco
van Aert ha sparato il primo colpo di cannone a più di 100 km dal traguardo, ma è stato van der Poel a scuotere costantemente la corsa con una serie di attacchi fuori e dentro i tratti di pavé. Ha dato un'impressione di superiorità evidente, seppur non così netta da staccare di forza il rivale. Una gara senza troppi calcoli per lui, un rischio da un certo punto di vista se avesse dovuto giocarsi il successo allo sprint.
Tra rischio e fortuna
Il rischio vero lo ha però corso all'interno del Carrefour de l'Arbre , ultimo segmento di pavé a 5 stelle. Van der Poel si è trovato chiuso dal compagno Philipsen e da Degenkolb , doveva però sferrare il suo attacco e si è infilato in uno spazio che non c'era, causando la caduta dello sfortunato tedesco (l'altro MVP di giornata). Bravo e fortunato a rimanere in piedi l'olandese, in un episodio che avrebbe potuto indirizzare la gara. Una gara che si è decisa in pochi istanti perchè van Aert, avvantaggiatosi dal crash, è stato poi fermato da una foratura. La Roubaix è anche questo: rischio e fortuna.
van Aert, appuntamento al Tour
Una primavera che non ricorderà volentieri Wout van Aert . Tanti piazzamenti, ma è mancato il colpo grosso. La sua Jumbo-Visma sembrava la squadra dominante nelle Classiche del Nord, avendo vinto Omloop, E3, Gand e Dwars door Vlanderen. I calabroni restano però all'asciutto nelle Monumento e questo non può lasciare soddisfazione nel gruppo belga.
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Se alla Sanremo e al Fiandre era mancato qualcosa, nell'Inferno del Nord van Aert stava gestendo un'ottima corsa. Memore delle sconfitte subite da van der Poel, il suo atteggiamento è stato più accorto e indirizzato solo a rispondere agli attacchi del rivale. Senza la foratura la gara si sarebbe messa molto bene per lui: con tutta probabilità sarebbe stato un duello sul velodromo di Roubaix per la vittoria. La cattiva sorte lo ha fermato e per il belga la primavera si chiude con una sola affermazione ad Harelbeke. Appuntamento a luglio, al Tour de France , per il prossimo round tra i due titani.
Ganna si conferma tra i migliori
La Roubaix era un test importante per Filippo Ganna, la speranza italiana nelle Classiche. L'uomo della INEOS si è dimostrato all'altezza della situazione, correndo sempre con i migliori e rispondendo ai vari attacchi. Manca ancora qualcosa rispetto a van der Poel e van Aert, i loro cambi di ritmo e l'abilità nel controllo della bici creano ancora un certo gap. Ma il potenziale, quello che davvero conta, sembra esserci tutto. La Sanremo resta il rimpianto più grande, con la vittoria che sembrava essere davvero alla portata. Nel 2024 ci riproverà, con più esperienza e con tanta voglia di riscatto.