La Lega Serie A pensa all'introduzione del challenge, la chiamata del VAR da parte delle squadre, come già accade in altri sport (ad esempio, il tennis, con la richiesta di intervento dell'occhio di falco).
La nuova proposta
Sul tema si è discusso nella commissione riforme riunitasi nella giornata di ieri. Giovedì, il presidente Lorenzo Casini conta di illustrare la proposta a tutti i club del massimo campionato, prima di formalizzarla anche nei confronti della FIGC nel successivo consiglio federale.
Come funziona oggi il VAR
Sul funzionamento del VAR ne abbiamo parlato in un articolo ad hoc (qui l'approfondimento completo). Ma oggi chi è che “chiama” l’intervento del VAR?
Entrano qui in gioco le due figure fondamentali in cabina di regia: il VAR e l’AVAR, rispettivamente un arbitro effettivo, in attività o ritiratosi, e un assistente del VAR, generalmente assistente arbitrale.
I due arbitri addetti al sistema VAR sono in costante comunicazione con il direttore di gara sul terreno di gioco. Sono loro a informare l’arbitro riguardo a una potenziale decisione da rivedere in uno dei 4 casi disciplinati e ad avere un accesso indipendente a tutti i filmati di quel frangente.
I due ufficiali di gara, dopo aver rivisto le immagini video e aver illustrato via radio all’arbitro cosa è successo, possono invitare lo stesso alla cosiddetta “On field review ”: a questo punto l’arbitro in campo potrà scegliere di rivedere il video a bordo campo e analizzare al meglio l'episodio controverso.