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Verratti: "Voglio dare tutto per il Psg, potrei finire la carriera qui"

Redazione
Verratti: "Voglio dare tutto per il Psg, potrei finire la carriera qui"Getty

Il rinnovo fino al 2026 è un ulteriore gesto d'amore tra Verratti e il Psg. Il centrocampista azzurro, intervistato dal club, parla del prolungamento del contratto e dei dieci anni trascorsi a Parigi, tra vittorie e voglia di dare il massimo.

L'orgoglio di giocare nel Psg

"Ringrazio l'allenatore perché questi complimenti mi rendono felice. Mi vede lavorare ogni giorno e passiamo tanto tempo insieme. Sono molto orgoglioso di essere qui, di aver giocato 10 anni per un grande club che cerca sempre di crescere. Non è così comune restare in una squadra per così tanti anni, questo è il mio più grande orgoglio. Ho visto tanti giocatori arrivare ed andare via, ho grandi ricordi qui".

Marco VerrattiPSG

Il senso di responsabilità

"Sento di avere molta responsabilità in campo, non sono uno che parla molto. In allenamento do sempre il 100%, a volte Galtier mi dice "Marco, fermati, questo è un allenamento. Riposa, oggi è più tranquilla, è una sessione a bassi ritmi". Mi sento più un esempio in campo che quando si tratta di parlare".

Il rinnovo

"Questo è un momento molto importante per me. Sto dimostrando al mio club che posso giocare qui per tutta la vita. Voglio dare tutto, voglio vincere e scrivere nuovi capitoli qui. Vincere con il Psg non è come farlo con un altro club perché sono cresciuto qui. Paragono l'amore per Parigi a quello che sento per Pescara. Quando ero piccolo sognavo di giocare al Pescara, oggi è di continuare a vincere con il Psg. Magari finirò la carriera qui a Parigi, nel club per cui ho dato tutto, o forse la finirò al Pescara, dove sono cresciuto".

Marco VerrattiGetty

Il rapporto con i tifosi

"I tifosi, per un club, sono la cosa più buona e genuina. Vengono allo stadio e portano la loro passione, a volte lavorano presto al mattino il giorno dopo la partita ma sono sempre allo stadio a darci qualcosa. Dare tutto in campo è il minimo, come forma di rispetto per i nostri sostenitori. Rendono questo sport magico".