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Verstappen al Max: nella sua Olanda il 200° GP. Così è diventato re della F1

Luigi Perna
Verstappen al Max: nella sua Olanda il 200° GP. Così è diventato re della F1N/A

Ha fatto scalpore fin dal suo arrivo in F1, quando si gridò allo scandalo, pensando che un ragazzino di 17 anni senza la patente avrebbe creato pericolo a sé e agli altri. Ma chi conosceva Max Verstappen e le sue prodezze con i kart non aveva dubbi su quella scelta senza precedenti di Helmut Marko, il talent scout della Red Bull, che offrì al baby fenomeno un contratto per correre subito con la Toro Rosso dopo una sola stagione sulle monoposto di F3. Sono passati dieci anni e oggi, tre Mondiali e 61 vittorie più tardi, il Fenomeno olandese questa domenica si appresta a tagliare il traguardo dei 200 GP disputati, proprio nella gara di casa a Zandvoort, l'arena dove ha trionfato nelle ultime tre edizioni.  L'aggressività in pista è rimasta la costante del modo di correre di Verstappen. Qualche errore di troppo all'inizio, per troppo agonismo, ma anche sorpassi da antologia e rimonte impossibili, con una Red Bull che fino al 2020 non è stata la macchina migliore. Ricordate la manovra su Nico Rosberg all'esterno della "esse" di Senna a San Paolo con la pista allagata dal diluvio o quel primo giro della Cina nel 2017 in cui superò nove vetture? Ma è stato il duello feroce con Hamilton per il titolo 2021, in uno dei campionati più combattuti della storia, a proiettare Super Max in un'altra dimensione.

Dopo quel trionfo, pur tra mille polemiche, il fuoriclasse olandese ha dato inizio a un dominio ancora ininterrotto, guidando con la perfezione di un robot in tutti i momenti. Un'indole di ferro, temprata dal padre ex pilota Jos durante gli anni in kart con un'educazione siberiana, tiene Verstappen sempre concentrato sulla vittoria. "Lui è uno che guida al simulatore nella sua stanza durante la notte, guida la F1 durante il giorno e guida le macchine di GT3 durante le vacanze estive", ha detto il pilota olandese Tim Coronel. Domenica, davanti a re Willem Alexander, suo amico e tifoso, andrà a caccia del poker nel GP d'Olanda, per riprendere l'abitudine al successo persa nelle ultime quattro gare sotto l'incalzare delle McLaren di Norris e Piastri e delle Mercedes di Hamilton e Russell. Vincere la duecentesima gara, come Michael Schumacher al Nurburgring nel 2004, sarebbe un'altra impresa al Max. Non v'è dubbio che aveva visto lontano chi fece quella scommessa nel lontano 2015, bruciando la concorrenza di Toto Wolff e della Mercedes.

Fin dal debutto, Verstappen si è imposto con la forza di un ciclone, cambiando le regole del gioco. Ha sfidato i grandi senza timori reverenziali, con quella sfrontatezza diventata col tempo la nota più evidente del suo carattere, e così ha sovvertito le gerarchie. Alla seconda stagione, salito in corsa sulla Red Bull, ha vinto il GP di Spagna diventando a 18 anni il più giovane pilota di sempre a trionfare in F1. Il resto è storia. Una lunga cavalcata che l'ha portato a lasciare il segno in questo decennio strappando lo scettro iridato a Lewis Hamilton. 

Fonte: gazzetta.it