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Vincenzo Italiano, il Day Off con Diletta Leotta: Firenze, la Sicilia e il rapporto con il mare

Redazione
Vincenzo Italiano, il Day Off con Diletta Leotta: Firenze, la Sicilia e il rapporto con il mareDAZN

"Per rilassarmi di solito non vado in giro a piedi, ma Firenze ti obbliga ad andare a scoprire tutti i suoi angoli più fantastici". Vincenzo Italiano dà proprio l'impressione di giro di giostra: ci sono momenti in cui va fortissimo, anche nelle parole, altri in cui si prende il suo tempo e ammira il panorama. 

In Day Off, con Diletta Leotta, ha unito le sue due visioni di tutto, non solo del calcio. Per quel ragazzino cresciuto a Ribera, in Sicilia, ma nato in Germania, a Karlsruhe, il mondo è un posto grande e piccolo allo stesso tempo. Da tirare fuori dalle tasche per viverlo pienamente. 

La sua storia e Firenze

A soli sei mesi ha lasciato la Germania per tornare in Sicilia, lì dove vive "un paradiso terrestre, l’inverno non esiste e nei momenti di difficoltà penso al suo mare". Mare che a Firenze non c'è, e allora deve costruirselo: "Piazzale Michelangelo è un posto speciale per me perché è dov’è cominciata la mia avventura a Firenze, abbiamo fatto la presentazione della squadra al ristorante la Loggia da cui si vede tutta la città, è un posto magico".

Allora non sapeva che quella Fiorentina, arrivata quasi per caso dopo la rottura dei viola con Gattuso, avrebbe scritto un bel pezzo di storia. Anche della sua. "Io ho sempre detto che la bellezza di Firenze merita una squadra coraggiosa, una squadra che proponga un calcio che possa far divertire la gente e che possa rispecchiare la bellezza di questa città. Secondo me siamo riusciti a far vedere qualcosa di bello ai nostri tifosi", ha aggiunto Italiano. 

Per i fiorentini, la Viola è "una ragione di vita. Mi dicono spesso che continuano a nascere bambine chiamate “Viola” e l’umore della città dipende tutto dalle prestazioni della Fiorentina". E un sorriso non può non scappare.

Vincenzo Italiano allenatore della Fiorentinagetty

La vita oltre al calcio

Italiano è un siciliano doc, anzi "un riberese" convinto. E lo si capisce da come sgrana gli occhi quando si parla del mare: "Mi fa rilassare e mi manca quando non c’è. Io sono stato a Trapani e a La Spezia e spesso quando vivevo in queste città andavo a chiedere consiglio al mare, ogni tanto rispondeva!". 

Risposte di calcio, chiaramente. Strettamente legate al campo. "Ma non ho mai immaginato altro che il calcio. Ogni tanto ci penso e mi chiedo tra me e me “ma è possibile non avere nessun’altra passione a parte il calcio?”. Ogni tanto mi dedico alla pesca in apnea, perché è una tradizione dalle mie parti e quando lo faccio mi dimentico di tutto il resto". he volte perché siamo sempre impegnatissimi.

E' un amante della cucina, "anche se non sono bravo". Ama il vino, le degustazioni, scoprire le particolarità dei luoghi che attraversa nella sua traiettoria di vta. "Ora che non sono più un calciatore, devo controllare ancora di più quello che mangio. "A Stefano Pioli prima di una partita ho confessato che non mangio più i carboidrati perché per un periodo dopo aver smesso di giocare avevo preso qualche chilo di troppo". 

Vincenzo Italiano, allenatore Fiorentina, Serie A TIM 2021-2022, DAZN Italia

Da giocatore ad allenatore

Per anni, del resto, è stato abituato a correre e rincorrere in mediana: "Ho fatto il centrocampista per tanti anni e in un certo senso già quel ruolo o quella zona del campo secondo me ti prepara per diventare allenatore. Piano piano questa vocazione è cresciuta dentro di me". Ma come si vive, dalla panchina? "I giorni delle partite sono le giornate più difficili per me, già dalla mattina mi chiedo se funzionerà la formazione che metto in campo ed è una cosa che sai solo dopo che finisce la partita".

Il ruolo è complesso, e per farlo "devi metterci il cuore, è un principio cardine del mio lavoro. Noi viviamo per rendere orgogliosi i tifosi che sono attaccati ai loro colori". Ah, ovviamente tutti entrano in quella bolla: i suoi due figli sono appassionati di calcio, Riccardo (15 anni) gioca anche nelle giovanili viola. "E mia moglie Raffaella fa parte di questa “bolla”, spesso guardiamo insieme le partite e studiamo il gioco. Ogni tanto qualche film lo vediamo ma mi rendo conto che il calcio ha sempre la priorità".

Infine, una battuta sulle orme seguite: "Alberto Malesani è stato di grande ispirazione". E su Commisso c'è la chicca finale...

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Diletta Leotta incontra e intervista Vincenzo Italiano nel format DAZN Day Off: guarda l'intervista, è disponibile sulla nostra piattaforma.