Georginio Wijnaldum è uno dei colpi più importanti della Roma di Mourinho: ecco le sue parole in conferenza stampa.
La conferenza di Wijnaldum
"Non ho fatto la preparazione estiva classica, ma non vuol dire che non abbia lavorato - ha sottolineato il centrocampista -. Mentalmente mi sento pronto, poi dobbiamo vedere come evolvono le cose durante la settimana. Da parte mia c'è la disponibilità, poi bisogna sentire il parere dei medici e anche quella del mister per capire se partirò subito".
Lui, definito il centrocampista perfetto da Klopp: "Se uno come lui dice così non posso che essere felice. Al Liverpool quello stile di gioco mi si addiceva bene. Non è automatico che un centrocampista perfetto per una squadra lo sia per un'altra: lavorerò però per essere il centrocampista perfetto per la Roma".
Ho scelto la Roma
"Ho scelto la Roma per la manifestazione d'interesse e per lo sforzo che ha fatto per portarmi qui. Quando ho interpellato giocatori come Salah e Strootman mi hanno parlato tutti bene di Roma. Anche Hakimi mi ha parlato bene della Roma. Conoscevo la Roma perché ci avevamo giocato qui all'Olimpico con il Liverpool. Sapevo di arrivare in un club con uno stadio fantastico. Ho chiesto dei consigli a chi poteva saperne più di me e tutti ne hanno parlato bene. L'impegno profuso dalla Roma, però, è stato importante, mi sono sentito apprezzato".
Sulla Serie A
"In questo momento è difficile da dire perché non ci ho ancora giocato. Finora il campionato più competitivo dove ho giocato è la Premier League".
Sul Mondiale
"Penso che sia importante partire molto bene in stagione, anche se poi è ancora più importante essere regolari e crescere nel corso della stagione, perché ci saranno delle difficoltà, vittorie, sconfitte, si giocherà bene, meno bene, ci saranno infortuni, magari si dovrà cambiare gioco, quindi l'importante sarà la regolarità. Il Mondiale sarà in inverno per cui ci sarà una sosta di diverse settimane a novembre, per cui sarà difficile mantenere questa regolarità, ma non sarà impossibile".
Su Mourinho
"A dire il vero ci siamo sentiti quando le trattative erano in una fase avanzata - sottolinea il giocatore -: non ha dovuto insistere per convincermi. Mi ha ringraziato per la mia scelta. La bacheca di Mourinho parla da sé. Chiunque, me compreso, vuole essere allenato da lui e quando mi ha chiamato volevo ancora di più venire qui".