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I 42 anni di Xavi, tornato per ridare (ancora) l'anima al Barcellona

Alberto Santi
I 42 anni di Xavi, tornato per ridare (ancora) l'anima al Barcellona(C)Getty images
Il popolo blaugrana è di nuovo nelle mani di chi ha reso possibile il Barcellona di Guardiola e Luis Enrique: Xavi Hernandez è tornato per una missione chiara, ma difficile. Proprio come nel 1999.

Quando hai già vinto tutto e sei un calciatore, è difficile chiedere un regalo di compleanno. A meno che tu non sia Xavi Hernandez, uno dei più grandi centrocampisti della storia del calcio, ma hai deciso di rimetterti in gioco, di nuovo al Camp Nou, e allora forse qualche regalo da chiedere può esserci ancora. 

Tanti auguri di buon compleanno a Xavi, nato il 25 gennaio 1980 a Terrassa, a una trentina di chilometri da Barcellona e che a Barcellona è diventato grande, in tutti i sensi. 

Dagli alevìn ai trionfi con la prima squadra, Xavi vuole essere grande anche in panchina.  

Xavi allenatore Barcellona 2021/22

Dopo aver reso possibile il tiki taka di Guardiola prima e quello di Luis Enrique poi, Xavi è tornato a casa per prendere il posto di Ronald Koeman per provare a rifare quello che già ha fatto una volta: costruire una squadra vincente.

Se in quel meraviglioso Barça, Xavi è stato il regista che ha permesso a Iniesta di essere Iniesta e a Messi di diventare Messi, in questa squadra è tornato con un ruolo diverso, ma non meno importante.

Da regista ad architetto, da centrocampista ad allenatore per rendere di nuovo i blaugrana solidi, competitivi e motivo di orgoglio di una città tremendamente orgogliosa del valore simbolico della sua squadra prediletta.

Il DNA blaugrana

Non sono state settimane facili per Xavi, dopo che l'entusiasmo dato dalla voglia di iniziare si è presto scontrato con la dura realtà.

L'inizio di 2022 è stato molto complicato: ha perso contro il Real Madrid ai supplementari nella semifinale di Supercoppa di Spagna prima e con l'Athletic Bilbao negli ottavi di Copa del Rey poi.

Se si aggiunge anche l'eliminazione dalla Champions e il distacco dal primo posto in Liga, le possibilità di alzare un trofeo in questa stagione passano esclusivamente dall'Europa League, dove affronterà il Napoli nei playoff. 

Xavi

Una partita equilibrata ma dall'altissimo valore, soprattutto per un Barça che ultimamente in Europa ha subito spesso umiliazioni pesanti e che hanno lasciato il segno su un gruppo apparso piuttosto fragile.

Eppure, nonostante le difficoltà, sembra esserci una flebile luce in fondo al tunnel catalano. La notte più buia portata dal clamoroso addio di Messi ha posizionato i tifosi davanti a una dura realtà: la ricostruzione è appena cominciata.

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La decisione di anticipare l'atteso arrivo di Xavi già lo scorso novembre ha di fatto concesso a Laporta di iniziare a programmare la stagione 2022-23. L'ex centrocampista ha avuto così la possibilità di tastare da subito il polso a un ambiente mai così depresso proprio da quando Xavi era soltanto un giovane interessante cresciuto nella cantera. 

Proprio dalla cantera è iniziata la ricostruzione del Barcellona, puntando su quel DNA blaugrana che si forgia nella Masia e che spinge l'anima catalana dei giovani calciatori ad ambire a esordire in prima squadra. 

Così i giovani Gavi, Nico Gonzalez e Ansu Fati si ritrovano nell'identica condizione di Xavi giocatore vent'anni fa. Crescere in uno spogliatoio con Piqué, Busquets, Dani Alves e Sergi Roberto come maestri del barcelonismo, così come aveva fatto l'attuale allenatore del Barcellona nel 1999 con Guardiola e Sergi. 

Pique Xavi

Il futuro nasce dal passato

Xavi Hernandez è stato scelto per una missione quasi impossibile. Nel corso degli anni, i ruoli nel rapporto del Barcellona con Messi si sono inevitabilmente invertiti. Se all'inizio, Messi è riuscito a diventare grande grazie al Barcellona, nelle ultime stagioni il Barcellona è rimasto grande solo grazie a Messi, andando così ad annacquare la filosofia blaugrana. 

Affidarsi a Messi non è mai una scelta sbagliata, ma così facendo i blaugrana si sono ritrovati nella condizione di avere una programmazione a lungo termine limitata e poco legata ai valori che hanno portato i culé a diventare un'icona dello sport mondiale. 

I numeri di Xavi da allenatore del Barcellona 
Partite14
Vittorie6
Pareggi4
Sconfitte4
Gol fatti19
Gol subiti 18

Se c'è una squadra capace di reinventarsi ed evolversi ma sempre ripescando dai propri valori del passato, questa è proprio il Barcellona. Ecco perché allora Xavi può essere l'uomo giusto per questa missione.

Affidandosi ai giovani della cantera, ma anche a chi nella Masia non è cresciuto come Pedri e De Jong, che sembrano però aver impresso nel destino l'anima del Barcellona per le loro caratteristiche tecniche. 

Ansu Fati Barcelona Levante

In questa direzione va letto anche il ritorno di Dani Alves, arrivato a piedi nudi nel giorno della sua seconda presentazione al Camp Nou, per ristabilire immediatamente una connessione con il suo vecchio campo.

Uno stadio che vuole cancellare le pesanti sconfitte delle ultime stagioni per tornare a rivedere un Barcellona che sia simbolo della città e dell'anima catalana.

Un'anima che Xavi conosce bene e che vuole rispolverare a tutti i costi nel giorno del suo 42esimo compleanno, ripensando a quelli passati. Quando giocare nel Barcellona era facile.

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Essere stati grandi giocatori non rende automaticamente grandi allenatori, ma conoscere così profondamente l'ambiente può sicuramente aiutare Xavi a essere il faro di cui il Barça ha bisogno.

Esattamente come faceva quando giocava e vinceva 8 campionati, 4 Champions League, 3 Coppe del Re, 6 Supercoppe di Spagna, 2 Supercoppe europee e 2 Mondiali per Club. Tutto con una sola maglia. 

Xavi Hernandez Trainer FC Barcelona 08112021/06062015