Stephen Curry è uno dei volti dell'NBA del passato e del presente, nonché uno dei più vincenti degli ultimi anni: Stephen Curry è riuscito a ritagliarsi uno spazio da protagonista assoluto nel corso della sua carriera, diventando uno dei punti di riferimento del basket mondiale.
Ma chi è Stephen Curry? Conosciamo meglio il leader di Golden State, considerato da molti il miglior tiratore di sempre.
Stephen Curry: chi è il leader assoluto di Golden State
Il college e il debutto in NBA
Steph Curry è figlio d'arte: suo padre, Dell Curry, ha giocato a Utah, Cleveland, Charlotte, Milwaukee e Toronto. Cresciuto cestisticamente a Davidson, viene selezionato al Draft 2009: diventa la prima scelta dei Golden State Warriors, che avevano la settima chiamata al giro.
Debutta il 28 ottobre 2009 in NBA mettendo a referto 14 punti e 7 assist nel match contro gli Houston Rockets. In quella stagione è tra i candidati al titolo di Rookie dell'Anno. Col passare delle stagioni in NBA, diventa sempre più centrale nel roster di Golden State e inizia ad accumulare diversi primati, tutti legati alla sua giocata principale: il tiro da tre e non solo dopo la ricezione, ma anche dal palleggio.
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Nel 2012/2013, gioca le sue prime serie nei playoff, venendo eliminato in semifinale di Conference da San Antonio. In 12 partite realizza 42 triple, diventando il migliore della storia della franchigia per triple in una singola edizione dei playoff. Considerando Regular e post Season, sfonda il muro delle 300 conclusioni dall'arco a segno, arrivando a 314.
Il primo titolo nel 2014/2015 e i due titoli di MVP
La storia del basket moderno e di Golden State cambia nel 2014: in panchina arriva Steve Kerr. Sarà l'inizio della dinastia Warriors, in cui arriveranno 4 titoli e 6 Finals in 8 anni. Insieme a giocatori come Klay Thompson, Draymond Green e André Iguodala, forma una squadra tra le migliori della storia dell'NBA. La Regular Season 2014/2015 si conclude con il primo posto nella Western Conference con 67 vittorie e 15 sconfitte.
Al termine delle 82 partite che precedono i playoff, Curry viene nominato MVP. Dopo aver battuto i Pelicans alle Western Conference Finals, Golden State accede alle NBA Finals, battendo 4-2 Cleveland e vincendo l'Anello dopo 40 anni. L'MVP di quelle Finals sarà, tuttavia, André Iguodala.
La stagione successiva, almeno in Regular Season, è quella del primato: Golden State chiude con il record di 73-9, al momento il migliore della storia dell'NBA: battuto il precedente primato che apparteneva ai Chicago Bulls di Michael Jordan, che riuscirono a chiudere con 72 vittorie e 10 sconfitte.
Questi numeri portarono Steph Curry al secondo titolo consecutivo di MVP della Regular Season, ma il figlio di Dell sarà il primo, e finora unico, a vincerlo all'unanimità. La stagione, tuttavia, si chiude con l'Anello ai Cleveland Cavaliers di LeBron James, che vincono la serie 4-3 grazie anche all'iconica e storica stoppata del Re, che diventerà MVP di quella stagione.
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I due titoli con Durant e le Finals perse con Toronto
Per riprendersi il titolo, Golden State si assicura un altro dei migliori giocatori della recente NBA: Kevin Durant, che si strasferisce dagli Oklahoma City Thunder, uno dei pochi collettivi ad impensierire ad Ovest gli uomini di Kerr. Con l'ex Okc, i Warriors diventano inarrestabili e, infatti, arrivano altri due titoli, ancora una volta contro i Cleveland Cavaliers di LeBron James, nelle stagioni 2016/2017 e 2017/2018.
La dinastia sembra proseguire ulteriormente nel 2018/2019, ma proprio sul più bello Golden State crolla: le quinte Finals consecutive andranno infatti a Toronto, ma sulla serie peseranno gli infortuni di Durant e di Thompson. L'Anello finisce in Canada e il successivo addio di Durant e il lungo infortunio per Thompson sembrano porre fine alla dinastia.
Il quarto titolo e il record di triple
Le due stagioni successive, la 2019/2020 e la 2020/2021 andate rispettivamente ai Lakers e a Milwaukee, sono deludenti. La franchigia cambia sede spostandosi da Oakland a San Francisco e la formazione di Kerr, in campo, non riesce a replicare i precedenti risultati. Per Curry arriveranno anche un brutto infortunio e il record di miglior realizzatore della storia dei Warriors.
Nel 2021/2022, Golden State torna agli antichi splendori. Recuperato Klay Thompson e aggiunti al roster giocatori fondamentali come Jordan Poole e Andrew Wiggins, sarà l'anno in cui i Warriors torneranno sul tetto dell'NBA. Tra i trascinatori, proprio Curry che, per la prima volta in carriera, vincerà il titolo di MVP delle Finals, l'unico grande premio finora sfuggito a Curry e, per molti, unico ed ultimo motivo per ridimiensionare una carriera più che sontuosa.
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Ma soprattutto, è l'anno del record: toccando quota 2974 triple al Madison Square Garden, Steph Curry diventa il giocatore con il maggior numero di triple, diventando definitivamente il miglior tiratore della storia. Supererà anche quota 3000 prima del 2022.
Nel 2022/2023, arriva fino alle semifinali di Conference, venendo poi eliminato dai Lakers che vincono 4-2 la serie. Il titolo, poi, andrà ai Denver Nuggets di Nikola Jokic.
Stephen Curry, la scheda tecnica e il palmarès
Steph Curry, la scheda tecnica
Cognome e Nome | Wardell Stephen Curry II |
Nato a | Akron |
Data di nascita | 14 marzo 1988 |
Nazionalità | Statunitense |
Altezza | 188 cm |
Peso | 83,9 kg |
Ruolo | Playmaker |
Il palmares
Titoli NBA | 4 (2014/2015, 2016/2017, 2017/2018, 2021/2022 |
All-Star Game | 9 (2014, 2015, 2016, 2017, 2018, 2019, 2021, 2022, 2023) |
Regular Season MVP | 2 (2014/2015 e 2015/2016) |
Western Conference MVP | 1 (2022) |
Finals MVP | 1 (2022) |
All-Star Game MVP | 1 (2022) |