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Basket

Dallas, la finale non basta: preso Klay Thompson, il tiratore che serviva accanto a Doncic

Riccardo Pratesi
Dallas, la finale non basta: preso Klay Thompson, il tiratore che serviva accanto a DoncicN/A
L'esterno, che ha vinto quattro anelli a Golden State con Curry, accetta il triennale da 50 milioni propostogli dai Mavs

Klay Thompson lascia i Golden State Warriors. Giocherà la prossima stagione con i Dallas Mavericks con cui si è accordato per tre anni di contratto e 50 milioni di dollari complessivi di retribuzione. Va da Doncic, va dalla finalista della Western Conference dei playoff 2024. La fine di un’era: il 34enne esterno lascia i Dubs, di cui è leggenda, dopo 13 anni: sono stati la sua unica squadra dal 2011 ad adesso. Quella con cui ha vinto 4 titoli, giocato 6 volte le Finals, contrassegnato un’epopea, quella degli Splash Brothers in coppia con Steph Curry sul perimetro.

Thompson lascia i Warriors che pure gli avevano offerto un rinnovo persino più ricco, per stipendio stagionale. Essere stato panchinato per 14 partite nel corso della passata stagione, per la prima volta dall’anno da matricola, è stato valutato dal super tiratore come lesa maestà, una mancanza di rispetto del suo status, del suo passato. E allora cambia aria. Sceglie il Texas da svincolato, a fine contratto, dunque, ma è atteso il perfezionamento di uno scambio che consenta ai Warriors di ottenere una contropartita, ancora da identificare. Si sa per adesso che sono coinvolti anche i Charlotte Hornets, dove andrà Josh Green, la guardia australiana dei Mavs, in cambio di due scelte di secondo giro di futuri Draft. Anche i Los Angeles Lakers erano interessati allo Splash Brother, ma Thompson saluta definitivamente la California e non vestirà la maglia gialloviola con cui ha vinto l’anello suo padre, l’eccellente lungo Mychal Thompson. Thompson ha segnato 15.531 punti in stagione regolare e altri 3032 ai playoff per Golden State. Tra Oakland e San Francisco, i due affacci della stessa baia, le diverse recenti case, Oracle Arena e Chase Center, dei Dubs. Ha conquistato l’anello da primattore nel 2015, 2017, 2018 e 2022, giocando le Finals anche nel 2016 e 2019.

Assieme a Curry ha rivoluzionato il gioco, dominando i playoff col tiro da fuori, con un raggio illimitato. Lui, Steph e Draymond Green hanno rappresentato l’ultima grande dinastia Nba in ordine cronologico, in una lega che ha visto trionfare 6 squadre diverse negli ultimi 6 anni. Quei tre fenomeni assieme hanno vinto 518 partite in stagione regolare e 98 ai playoff, negli ultimi 50 anni solo Tim Duncan, Tony Parker e Manu Ginobili hanno vinto 4 titoli assieme, come trio. Thompson, 5 volte All Star, 17.9 punti di media segnati la scorsa stagione, tirando col 38.7% da 3 punti, dopo la rottura prima del legamento crociato di un ginocchio e poi di un tendine d’Achille, infortuni che l’hanno tenuto fuori per le stagioni 2019-2020 e 2020-21, oggi non è lo stesso giocatore dei suoi giorni migliori, inevitabilmente. Per continuità di rendimento, anzitutto. Però quella di impiego l’ha ritrovata: ha giocato 77 delle 82 partite di stagione regolare nell’ultima, 29.7 minuti per gara. Chiaro che non difende più come ai tempi belli quando era un adesivo appicciato a ogni realizzatore di perimetro avversario. E ora in attacco va a strappi, più del solito. Quando entra in ritmo “torna lui”, ma a volte si inceppa e pare irriconoscibile. In attacco è comunque perfetto per giocare di fianco a Doncic perché può punire i raddoppi delle difese sullo sloveno, col suo tiro da 3. Eccelle appunto muovendosi lontano dalla palla, senza doverla avere in mano per iniziare i giochi offensivi, implacabile, al suo meglio, sugli scarichi. E Luka e Irving la palla la sanno passare…Meno perfetto pare appunto l’incastro difensivo, oggi come oggi.

Doncic e Kyrie faticano difensivamente sul perimetro, il primo per cattive abitudini e poco atletismo, il secondo per cattive letture e pochi centimetri. E Thompson ormai è un difensore medio nella migliore delle ipotesi. Ma la sua esperienza, poi a costi così contenuti per il suo rango, farà comodo ai texani, che in questo inizio di mercato degli svincolati hanno perso l’asso difensivo Derrick Jones, ma lo hanno sostituito in ala piccola con il più completo Naji Marshall, proveniente da New Orleans, che ha firmato un triennale con Dallas. Proprio come Thompson. Che volta pagina, decide di non vivere di ricordi e da mal sopportato. Guarda avanti. Punta al titolo, e siamo alle solite, ma con una squadra diversa. E sino a poco tempo fa, chi l’avrebbe mai detto…

Fonte: Gazzetta.it