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Basket

Intramontabile Belinelli: Mvp a 38 anni, guida la Virtus a caccia della semifinale

Vincenzo Di Schiavi
Intramontabile Belinelli: Mvp a 38 anni, guida la Virtus a caccia della semifinaleN/A
Votato il migliore della stagione: è il più “anziano” di sempre. Alle 20.45 la sua Bologna in gara-3 può chiudere la serie dei quarti con Tortona

Un’altra medaglia gonfia il petto di Marco Belinelli, il golden boy del basket italiano, premiato come mvp della stagione regolare. A 38 anni è il più anziano di sempre ma pare un ossimoro per questo intramontabile evergreen che pestò il primo parquet di A il 4 aprile 2002, appena sedicenne, proprio con la maglia della Virtus contro Udine. Tre punti in 5 minuti (tripla secca, neanche a dire) per le stesse V Nere che 22 anni dopo cercherà di guidare, stasera a Casale Monferrato (ore 20.45), verso una semifinale già nell’aria visto il 2-0 nella serie. E lo farà una volta di più da numero 1, dopo aver messo in fila vecchie e nuove generazioni, in coda a 30 giornate imbandite con 13.9 punti di media tirando con il 52.6% da due, il 41.2% da tre e il 90.9% ai liberi. Quanto basta per incassare il “Dino Meneghin Trophy”, ora si chiama così, emblema di un’elite cestistica a cui il Beli ormai appartiene di diritto.

Peraltro la storia delle sue imprese è nota. Vivaio Virtus e passaggio sull’altra sponda bolognese, la Fortitudo con cui miete i primi successi. Scudetto e Supercoppa italiana nel 2005 poi, l’anno dopo, il mondiale giapponese dove spiattella 25 punti in faccia a LeBron e Carmelo. La considera, col senno di poi, la gara più importante della sua vita, perché gli schiude le porte della Nba dove sbarca nel 2007. Tredici stagioni con vette inarrivabili per un italiano. L’anno di grazia è il 2014, a San Antonio, con cui vince il titolo (unico azzurro a farlo) e la gara da tre punti nell’All Star Game di New Orleans.

Nell’autunno 2020 il matrimonio con la sua Martina, il ritorno alla Virtus da eroe dei due mondi e tanto ancora da regalare nella V Nera targata Zanetti. Uno scudetto tre Supercoppe italiane e una Eurocup, oltre al ritorno in Eurolega, i successi più recenti, quasi tutti in ticket con l’amico Teodosic e ora da uomo solo al comando, leader indiscusso di una Virtus con cui ha prolungato fino al 2025. E visti i risultati, la pensione può attendere, sebbene dosare le forze sia comunque un’inderogabile priorità. Difficile, se non impossibile, vederlo al Preolimpico di Portorico dove il c.t. Pozzecco lo imbarcherebbe più che volentieri. Il quarto marcatore di sempre in azzurro (2258 punti) è però focalizzato sul presente, sulla volata verso il suo terzo scudetto, come si evince dal liturgico dispaccio post-mvp: "Sicuramente è qualcosa di bello, sinora non mi era mai capitato di essere mvp del campionato italiano e questo mi riempie di felicità. Però non è merito solo mio ma di tutta la squadra, dei miei compagni, dell’allenatore e dello staff tecnico, di quello medico, dei fisioterapisti, dei preparatori atletici che sono davvero super e ovviamente della società che ha un ruolo importante. Ringrazio tutti quelli che mi hanno votato, però ora abbiamo qualcosa di molto più importante da vincere sul campo come società e proveremo a farlo". Partendo da Casale questa sera (fuori Lundberg, rientrano Shengelia e Dobric) e derubricando il turbinio di voci sull’affaire club-sponsor che in queste ore sta agitando la Bologna bianconera.

Fonte: Gazzetta.it