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Basket

LeBron sbanca New Orleans: Lakers ai playoff contro Jokic. I Kings eliminano i Warriors di Curry

Riccardo Pratesi
LeBron sbanca New Orleans: Lakers ai playoff contro Jokic. I Kings eliminano i Warriors di CurryN/A
Golden State perde rovinosamente a Sacramento e chiude una stagione storta. I gialloviola ora sfideranno i Nuggets campioni in carica. I responsi della notte
Lakers ai playoff, Warriors a casa. Questo il responso delle prime due sfide del play-in, quelle della Western Conference. Los Angeles sbanca New Orleans e sfiderà i Nuggets campioni in carica: Gara 1 della serie Denver-Lakers andrà in scena dalle 2.30 della notte italiana a cavallo tra sabato e domenica. Golden State perde rovinosamente a Sacramento e chiude una stagione storta nel modo peggiore: se è stata la fine della dinastia degli Splash Brothers, e Thompson, in scadenza di contratto, ha chiuso con 0 punti e 0/10 al tiro, è stata malinconica. Pelicans e Kings si giocheranno in Louisiana, dalle 3.30 della notte italiana tra venerdì e sabato, l’ottava testa di serie a Ovest, chi vince sfiderà Oklahoma City al primo turno di playoff.  New Orleans: Williamson 40 (17/26, 0/1, 6/9 t.l.), Murphy 12, Ingram 11. Rimbalzi: Nance 12. Alvarado 7.  Los Angeles: James 23 (5/15, 1/5, 10/10 t.l.), Russell 21, Davis 20. Rimbalzi: Davis 15. Assist: James 9. I Lakers lo rifanno. Perché sanno come si fa. L’hanno dimostrato per tutta la stagione di saper vincere le partite cruciali, specie quando si trovano New Orleans di fronte. Non hanno continuità, ma hanno la capacità di tirar fuori il meglio quando serve di più. Specie quando si trovano i Pelicans di fronte. Li battono per la quarta volta in stagione, per la seconda a domicilio a distanza di 48 ore - li avevano già disintegrati nella semifinale del In Season Tournament, poi vinto - e conquistano così i playoff. Giocheranno da settima testa di serie dell’Ovest contro Denver, la seconda. Sarà rivincita della finale di Western Conference del 2023, sarà Jokic contro Davis e Murray contro LeBron.  I Pelicans partono forte, 34-26 dopo il 1° quarto, ma il secondo periodo da 34-16 per i gialloviola inverte la marea. Los Angeles pare in controllo sul +18 nel 3° parziale, eppure è poi costretta alla volata dal “rientro” della squadra della Louisiana, ispirato da Williamson e da un indemoniato Alvarado. Però Zion, strepitoso, da 40 punti, massimo stagionale, che attacca il canestro come un Caterpillar, si fa male con 3’ da giocare, sul 95 pari: problema al flessore della gamba sinistra. E non rientra più. Russell segna il tiro della partita, una tripla dall’angolo, e i Lakers sono implacabili dalla lunetta con la pressione addosso, quanto conta di più. Davis, l’ex beccato dal pubblico dello Smoothie King Center, è imperturbabile. New Orleans recrimina, Coach Green si lamenta a fine gara: 12 falli dei Lakers per 15 liberi avversari, 23 falli dei Pelicans per 29 tiri liberi dei Lakers, 26 a segno. La differenza in una partita sfida punto a punto, con Ingram panchinato in volata e LeBron che fatica dal campo, ma chiude ad un rimbalzo e un assist dalla tripla doppia. I Pels proveranno a acciuffare un salvagente venerdì contro Sacramento, forse sperò senza Zion. In casa, ma hanno perso per 6 volte di fila di fronte al proprio pubblico.  I Kings si prendono la rivincita. E che rivincita! Battono, anzi strapazzano ed eliminano Golden State, la rivale più invidiata. Quella di San Francisco, distante solo due ore di macchina, quella che li aveva beffati al Golden 1 Center 12 mesi fa in Gara 7 del primo turno dei playoff 2023. Curry allora segnò 50 punti, stavolta è limitato a 22. È Murray semmai a imperversare, con 32 punti, 8 triple a bersaglio. I Kings sono più giovani, più freschi, più affamati, meglio allenati. E stravincono pur senza gli infortunati Monk e Huerter. I Dubs mostrano rughe preoccupanti: Thompson, Green, Paul e persino il 29enne Wiggins, sono sembrati vecchie glorie. Curry ha trovato sponda solo dai giovani, da Kuminga, Moody e Podzmienski. La ricostruzione sarà difficile, con debiti di gratitudine che rischiano di trasformarsi in zavorre. Green e Kerr sono stati rinnovati di recente… 31-22 Kings dopo 12’ con già 14 punti di Murray. Davis-Jackson, scelta sbagliata di Kerr in quintetto, è improponibile al debutto playoff: va subito sotto, tirato fuori per misericordia. Addirittura 41-25 sulla tripla di Mitchell con i Kings che dominano a rimbalzo offensivo e i Dubs che perdono troppi palloni. Moody e Kuminga dalla panchina comunque riportano sotto gli ospiti. Solo 54-50 Kings a metà gara. Appena 5 punti per Curry. Una sua tripla vale il -1, ma è un’illusione per gli ospiti. Thompson non segna un tiro, pur “battezzato” dalla difesa, e affossa i suoi su entrambi i lati del campo: Kerr non ha il coraggio di metterlo a sedere. Ellis, un Carneade, impazza, i Warriors, concedono un sontuoso 18/39 dal perimetro agli avversari: non hanno difeso sul tiri da 3 punti avversari per tutta la stagione. 91-76 Sacramento dopo 36’: già finita. Sotto di 26 punti, entrano le riserve. I Kings fanno le valigie per New Orleans, i Warriors quelle per Cancun, per la vacanze al mare in Messico. Sacramento: Murray 32 (2/7, 8/13, 4/4 t.l.), Fox 24, Barnes 17. Rimbalzi: Sabonis 12. Assist: Sabonis 7. Golden State: Curry 22 (5/9, 3/7, 3/3 t.l.), Kuminga/Moody 16. Rimbalzi: Podziemski 8. Assist: Green 6.