Il solo fatto che a fine ottobre ci sia un dibattito “ultima spiaggia” è significativo. Il derby tra Milano e Bologna di questa sera in Eurolega è una sfida tra le ultime della classe. Le due italiane condividono con l’Alba Berlino il record negativo di una vittoria e cinque sconfitte. Quante altre spiagge ci saranno per salvarsi non è neanche rilevante: chi perde questa sera resta ultimo. Questa prospettiva è sufficiente per appesantire la sfida dal punto di vista psicologico e renderla cruciale per la sopravvivenza degli obiettivi stagionali. Le sconfitte di martedì sono arrivate entrambe nel finale: Milano è rimasta tenacemente in partita fino all’ultimo a Vitoria contro il Baskonia; dopo il successo di carattere a Belgrado, la Virtus ha incassato un altro dispiacere a fil di sirena contro il Bayern, punita ancora nei possessi finali, questa volta da una bomba di Napier a 5” dalla fine. Sono sconfitte che bruciano: lo spazio vuoto lasciato dai risultati positivi è abitato dai dubbi.
Una certa dose di sfortuna accomuna le due rivali, causando un continuo riassetto di equilibri e grande fatica per le rotazioni accorciate tra doppi turni e campionato. Milano è senza Shields, McCormack e Diop; la Virtus ha assenti pesanti come Hackett, Pajola, oltre al lungo degente Cacok. Nel reparto lunghi, per Messina (ancora assente nell’allenamento di ieri a causa dell’otite) è tornato Nebo da due partite, mentre oggi Zizic è di nuovo tra i convocabili per coach Banchi. Le VuNere hanno difficoltà irrisolte sotto canestro e sono la terz’ultima squadra per rimbalzi catturati a partita (31.7). La buona notizia: Diouf (Bologna) e Caruso (Milano) in chiave azzurra stanno dando ottime risposte. Vederli prendersi lo spazio con personalità è rincuorante. Martedì Bologna è andata sotto di 16 contro il Bayern. Tra gli alti e bassi di Milano quello che colpisce di più è la rimonta subita dallo Zalgiris da +27. Entrambi gli allenatori sono alla ricerca di continuità. I blackout non lasciano scampo, oppure obbligano a rimonte dispendiose e dall’esito imprevedibile. Lo sottolinea Mario Fioretti, assistente di Ettore Messina: «Prima di tutto, dobbiamo assolutamente trovare sia in attacco sia in difesa quella continuità di rendimento nella stessa partita che da inizio anno facciamo fatica ad avere. La Virtus è una squadra molto aggressiva sul perimetro, che è solita adottare accorgimenti tattici per limitare le caratteristiche principali degli avversari.
Per questo, in attacco, l’aspetto più importante sarà coinvolgerci uno con l’altro. In difesa è essenziale soprattutto proteggere l’area dai tanti modi diversi con i quali la Virtus cerca di andare ad attaccare vicino al canestro». Milano nelle cinque sconfitte ha subito 90.2 punti di media: un dato insostenibile. Per coach Banchi funzionano i “veterani”, a partire da Polonara, Pajola, Shengelia, Cordinier (con 15 punti di media è il più costante dei suoi): giocatori già inseriti nel contesto continuano con un rendimento alto. Clyburn è in crescita, e servirà il suo abito migliore per questa sera rispetto ai 6 punti e 6 tiri contro il Bayern. Banchi dovrà trovare più spinta anche da chi è meno in ritmo, come il capitano Belinelli e Tucker: «Affrontiamo la gara determinati a produrre una prestazione di grande intensità. Il derby contro l’Olimpia ha sempre un pathos particolare, per cui l’emergenza infortuni che stiamo vivendo dovrà servire da ulteriore stimolo a una partita attenta e cinica. Sfrutteremo ogni opportunità per trovare risorse all’interno di una gara che si preannuncia combattuta sia dal punto di vista tecnico che agonistico». Per Milano le certezze realizzative sono Mirotic, Brooks e LeDay. Fioretti ha posto l’accento sulla necessità di giocare di collettivo: per Bolmaro e Dimitrijevic la missione sarà assicurare un ritmo meno altalenante e più affidabile. Milano e Bologna sono deluse, ammaccate e arrabbiate. Il carattere farà la differenza: questa sera è l’occasione vitale per una delle due formazioni di risollevarsi nello spirito, nonostante le tribolazioni.
Fonte: gazzetta.it