Tecnica, velocità, concretezza e intelligenza.
Dimitri Bivol è un concentrato di questi quattro elementi: per questo, per chi mastica tanta boxe, quella di maggio non è stata una sorpresa: il sospetto che Canelo stesse facendo il passo più lungo della gamba era forte, e infatti – dopo dodici round di classe – l’impressione si è trasformata in fatto oggettivo.
Per tutti gli altri, però, la vittoria di Bivol è stata uno shock riconducibile alla categoria “sconosciuto batte superstar”.
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Schivo, silenzioso, abituato a parlare con i fatti, sul ring. Bivol è un Campione all’antica. In questo senso Canelo è stato fondamentale per dargli quello che gli mancava: la luce dei riflettori, il potere mediatico e, di conseguenza, quello contrattuale. Per questo, nonostante Canelo si stia sgolando per ottenere la rivincita, Bivol tiene duro e ripete che il suo obiettivo per il prossimo anno è il connazionale Artur Beterbiev, per l’unificazione assoluta dei titoli.
Ciò, però, presuppone che sabato riesca a difendere la sua cintura; ed è un compito difficilissimo, perché quarantaquattro uomini hanno provato a battere Gilberto “Zurdo” Ramirez, da Mazatlàn, Sinaloa. Nessuno ci è riuscito. E trenta sono finiti KO.
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Parliamo di una forza che sembra inarrestabile. Di un uomo che, in tredici anni di professionismo, ha conquistato prima il Messico e poi l’America. Parliamo di un altro Re.
Certo, al momento senza corona, ma solo perchè in questa categoria non ha ancora lottato per il mondiale: nei supermedi, infatti, è stato Campione per oltre tre anni e da quando è salito nei medio-massimi ha demolito tutti e cinque gli avversari affrontati.
Quello con il cubano Gonzalez, in particolare, è stato un match da cardiopalmo, che vale come avviso a chiare lettere: “sono pronto per tutto quello che sai fare”, è il messaggio che Zurdo ha recapitato a Bivol attraverso ganci potenti e montanti pericolosissimi.
E il punto è proprio questo, perché oltre al record pazzesco e al fisico impressionante, Zurdo ha uno stile completo: il DNA è quello del guerriero messicano tutto all’attacco, ma all’occorrenza sa boxare di fino dietro a un jab preciso e potente.
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Il vantaggio di Bivol? Probabilmente la velocità, ma la scelta di tempo di Zurdo potrebbe annullarlo, e perciò anche usando la tattica “hit & run” il Campione in carica dovrà stare attentissimo a livello difensivo. Se invece sarà costretto ad accettare la battaglia il rischio è gigantesco, perché Ramirez da vicino è un rullo travolgente.
In definitiva, domani si affrontano due campioni straordinari, diversissimi per percorsi e per caratteristiche, ed è proprio la differenza “filosofica” tra i loro stili a rendere il match incerto e intrigante! L’unica certezza è che sarà uno spettacolo memorabile: vi aspettiamo a partire dalle 18.30… la Grande Boxe è su DAZN!