Che vuol dire Grand Slam Champion? E come si arriva a quella cima tempestosa dai sobborghi di Guadalajara? Se un giorno Canelo, o meglio Santos Saul Alvarez Barragan, dovesse decidere di appendere i guantoni al chiodo e di raccontare la sua scalata verso l'Olimpo della boxe, probabilmente un libro non basterebbe. Di certo, gli proporrebbero una collana e pure gli andrebbe stretta, un po' come le cinture. Che una ha tirato l'altra, tipo le fragole. Anzi, nel suo caso, tipo le vittorie.
Allora vale la pena chiarire innanzitutto la mostruosità del personaggio, sportivo e no: Canelo è il campione WBA, WBC, WBO e The Ring. Tre dei quattro titoli maggiori al mondo, IBF a parte, sono suoi. Ha un soprannome da ragazzino, "cannella" a causa dei capelli rossicci, e lo stesso sguardo di chi ha sempre cercato un riscatto nel mondo. Bulli, demoni, paure e preoccupazioni: ha infilato tutto in un fascio di nervi e muscoli, mixato una grande passione e la necessità fattasi desiderio di mettere alle corde il filo di pressioni che tutto il mondo ha imparato a ingoiare. Lui no: Canelo Alvarez le colpisce in pieno volto.
Quando è il prossimo match di Canelo Alvarez
Il prossimo 15 settembre Canelo Alvarez sfiderà Edgar Berlanga in un combattimento molto atteso, in palio tutti i titoli detenuti dalla leggenda messicana. A Las Vegas Canelo se la dovrà vedere con uno dei pugili più forti della scena mondiale, il numero uno della classifica WBA e ancora imbattuto dopo 22 incontri. L'appuntamento è per domenica 15 maggio alle ore 05:00, il match è visibile in diretta su DAZN in pay per view.
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Chi è Canelo Alvarez
Canelo si è sentito diverso da tutto il resto, sin dal primo vagito. E' che se nasci nella culla di mariachi e tequila e sei pallido da sole d'Irlanda, non puoi far altro che guardarti intorno e sentirti una macchiolina percettibile su un lungo vestito tricolore. Facile, a dirsi e a farsi: i bulli convolavano a nozze con quella differenza sottile e così sostanziale, ereditata dalla famiglia della madre e precisamente da un vecchio soldato irlandese, fermatosi in zona Guadalajara addirittura ai tempi della guerra contro gli Stati Uniti, tra il 1846 e il 1848. Tu guarda come insiste il tempo.
Chiaramente mille altri fattori hanno accompagnato questa crescita, quest'irruenza, il bisogno cruciale di fare la differenza. Cresciuto come l'ultimo di otto figli, di cui sette maschi e tutti avvicinati al pugilato, Santos è stato abituato a combattere per qualsiasi cosa volesse. Con la sua famiglia, con i suoi pari. Un'educazione siberiana ma di legale violenza. Da piccolo stravedeva per suo fratello Rigoberto, detto Rigo (ha vinto anche un WBA dei superwelter ad interim), ne ha seguito allora l'ombra e le orme. A tredici anni inizia a combattere con costanza; a quindici, già vince il nazionale Junior nel Chiapas. Tra i dilettanti, l'ultimo squillo gli vale un record di 44 vittorie e 2 sconfitte. Non ci sono avversari al suo livello: il passaggio tra i professionisti è una dolce conseguenza di un percorso strepitoso.
Canelo, il più piccolo di tutti ma non per questo il più coccolato della casa, inizia così a realizzare la sua immensa salita. E per la prima volta lascia in maniera definitiva Juanacatlàn, 20 miglia da Guadalajara, dove si era trasferito con i suoi genitori all'età di cinque anni. Può dedicarsi anima e corpo al combattimento, senza dover scappare dalla palestra per andare a vendere i gelati a bordo degli autobus che passavano per la strada. Il contesto di povertà e cattiveria, di violenza e dramma quotidiano, rimarrà nella sua voglia di superare gli ostacoli: un tempo, i bulli; oggi, il detentore del prossimo titolo.
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Le caratteristiche
Ecco, su questo Canelo è stato abbastanza specifico: vuole lottare contro quelli più grossi, più forti, fisicamente meglio strutturati. Non è un caso che il messicano abbia combattuto contro tutti i pugili più forti della sua generazione: da Golovkin a Smith, da Cotto a Khan, Vazquez e Chavez jr. Ha perso contro Mayweather, vero. Ma nessuno come lui ha visto, vissuto, sentito sulla propria pelle tutte le categorie della boxe, andando dai superwelter ai massimi leggeri. Il motivo? Sa adattarsi. E' il geco del pugilato professionistico. S'infila nelle aperture degli avversari, tiene un livello di atletismo spaventoso ed è bravo a schivare i colpi, vecchi retaggi delle botte da bulli.
C'è un elemento che spaventa chi se lo trova di fronte: sa colpire perfettamente alla figura, segno di tanto allenamento, di ore spese a perfezionarsi con il sacco. Del resto, se c'è una qualità innata in Canelo è proprio la disciplina: ogni giorno, corsa e dieta, palestra e guantoni. Non ne vieni fuori, altrimenti. Non arrivano per caso 60 vittorie tra i professionisti, 39 knockouts, minuti di furia sfociati nel gesto più bello di tutti: il braccio alzato dall'arbitro al tuo fianco.
Ed Mullholland/Matchroom
Carriera
C'è un po' da faticare per ritrovare i primi combattimenti di Alvarez. Di sicuro, era un fresco diciassettenne quando il 31 agosto del 2007 affrontava Ricardo Cano al Coliseo Olimpico di Guadalajara, arrivando alla vittoria per decisione unanime in 12 rounds. Quella notte, che notte, è la data cerchiata in rosso: quella della partenza. Tre anni più tardi, con Eddy Reynoso all'angolo e con un record di imbattibilità di 33 match, il ragazzino rosso di Jalisco vince la sua prima cintura mondiale. In soli sei round, a 19 anni, sconfigge Luciano Cuello, vestendosi della cintura del World Boxing Council (WBC) 147 libbre.
Game changer, quel titolo. Per sempre. Canelo inizia a firmare contratti su contratti, la sua storia affascina tutti e in particolare i broadcaster da sempre vicini al mondo della boxe. Proprio mentre si cerca un avversario all'imbattibile Floyd Mayweather, la somma più semplice dà come risultato l'arroganza e la presunzione del messicano, la sua disciplina e l'indiscutibile talento. Saul ha 23 annil e le sue ambizioni sono massime, coltivate dal titolo NABF dei pesi welter e da tre anni - dal 2010 al 2013 - semplicemente perfetti, in cui riesce a mantenere il titolo WBC contro Baldomir, N'dou, Hatton, Rhodes, Gomez, Cintron, Mosley, Lopez e Trout. Accetta volentieri, consapevole dell'enormità dell'occasione, abbracciando la successiva delusione.
Per tanti, anche per lo stesso Canelo, la sconfitta contro Mayweather è stata la sua fortuna : "Forse in quel momento, se avessi vinto, immaginando la fama, i soldi all'improvviso, non sarei stato in grado di controllarmi. Sarei impazzito", ha dichiarato solo qualche mese fa in un'intervista molto cruda. Oggi Saul Alvarez è un pugile molto diverso: ha accumulato l'esperienza necessaria, ma soprattutto la maturità. Non per questo non l'ha patito, quel dolore. A 23 anni, scontrarsi contro una divinità, è l'illusione di avere il mondo in mano. Lo stesso che aveva inseguito così a lungo, con l'esempio dei fratelli e la forza della disciplina di ogni giorno.
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Alla base è rimasta la consapevolezza di essere semplicemente destinato a certi livelli . E con il sacrificio quotidiano, infila nel triennio successivo sette vittorie e tre nuovi titoli, WBO dei pesi superwelter (contro Smith) e prima il WBC dei pesi medi e il The Ring dei pesi medi (entrambi contro Miguel Cotto). Solo Golovkin, ormai 4 anni fa, lo costringe a un pareggio : poi è tutto un meraviglioso spettacolo di imbattibilità dal 15 settembre del 2018 all'8 maggio del 2021, con l'ultima vittoria contro Billy Joe Saunders, contro il quale mantiene il titolo The Ring dei pesi supermedi, il WBC, il WBA e il WBO nella stessa categoria. Il 6 novembre del 2021 batte Caleb Plant per KO, difendendo ancora il titolo The Ring, WBC, WBA (Super) e WBO dei pesi supermedi. Non solo: arriva anche il titolo IBF dei pesi supermedi. Infinito, come il record di 57 vittorie, 1 pareggio, 2 sconfitte.
Nel settembre 2022 un nuovo capitolo nella sua carriera dopo il salto di categoria. Nel match finale della trilogia, un classico di questo sport (citofonare Muhammad Ali e Joe Frazier per informazioni) il messicano si impone ai punti contro il kazako Gennady Golovkin, conservando il titolo mondiale dei supermedi nelle versioni WBC, WBA, IBF e WBO.
Nel 2023 vince facilmente i match contro John Ryder e Jermell Charlo difendendo nuovamente le cinture mondiali.
Vita privata
365 milioni di dollari - poco più di 300 milioni di euro - già nel 2018 per aggiudicarsi i successivi 11 incontri: questo, l'accordo iniziale stipulato con Dazn. Il fenomeno Canelo è anche di tipo economico: solo per i primi due combattimenti, il pugile ha incassato 50 milioni circa e in futuro ne avrebbe potuti incassare almeno 35 (il totale dipendeva dai contatti tv e dai numeri web). Nessuno come lui, pure in questo. E nessuno con la sua passione per le auto di lusso: nel suo garage non mancano Bugatti, Ferrari, Rolls Royce. Ha un garage a Guadalajara che vale oltre dieci milioni di dollari. Noccioline.
Dai cavalli delle supercar ai cavalli in carne e ossa . Un'altra peculiarità di Saul è l'amore per il galoppo : vicino casa sua ha organizzato un ranch incredibile, con soli cavalli bianchi dei quali si prende cura personalmente. Ci gioca anche a golf, se non è sul suo yatch da 60 milioni di euro : lì ci sono i party esclusivi post vittoria, dove un must è il mega torneo di poker . Piccolo aneddoto: al casinò di Las Vegas ricordano ancora una sua vincita arrivata da una puntata di seimila e cinquecento dollari. Il bottino? Duecentocinquantamila, tutte le fiches presenti sul piatto.
Anche sua moglie, Fernanda Gomez, è di Guadalajara, dove i due risiedono quando non sono negli States per motivi di lavoro. Lì Saul continua a frequentare i suoi sette fratelli, a prendersi cura di loro, a portare avanti l'intera famiglia. Nel 2018, prima del match contro Rocky Fielding, Alvarez ha raccontato una delle disavventure più dure mai affrontate: il rapimento di suo fratello . "Per tre giorni ho dovuto negoziare per lasciarlo tornare a casa, il sabato successivo ho dovuto combattere, fare mille interviste e nessuno sapeva niente", il racconto al podcast del noto giornalista Graham Bensinger . Tutto bene quel che è finito bene. Pure sul ring.