Una statua di un metro e novantatré centimetri per 91 kg di peso, imbattuto nei primi nove incontri da professionista: Jonathan Kogasso è uno dei nuovi volti della boxe italiana.
Di lui colpiscono fisico, tecnica e una straordinaria capacità di ragionare, anche quando è sotto pressione. Kogasso è veloce di braccia, ma soprattutto di testa: ogni pugno è calcolato, e quando arriva a bersaglio fa male. Sei dei suoi nove avversari sono finiti giù; gli altri tre hanno salvato il salvabile, ma sono stati completamente dominati.
Chi è Kogasso
Nato in Congo ma cresciuto nella Voghera del grande Giovanni Parisi, “Mamba” ha trovato la sua guida in un altro simbolo del pugilato anni novanta, coach Vincenzo Gigliotti, che dichiara con orgoglio: “non se ne vedono tanti di talenti del genere: Jhonny, già oggi, è un pugile di livello internazionale. Non gli manca niente. Può diventare campione del mondo? Se saprà incassare i colpi violenti dei grandi pugili, dimostrando di saper soffrire, ci farà sognare”.
Il carattere di Kogasso fa ben sperare: “dei giochi politici interni alla nazionale del Congo mi hanno impedito di partecipare alle Olimpiadi di Tokyo, ma il torto subìto mi ha dato più carica per il passaggio al professionismo”. E ancora: “quando ho affrontato il russo Gadzhimagomedov (medaglia d’oro ai campionati del mondo) si aspettava che avessi paura di lui, invece l’ho aggredito da subito: credo che si ricordi ancora di me!”
E poi c’è la bagarre social con Mattia Faraoni: “combattiamo nella stessa categoria di peso e ho detto che non avrei nessun problema ad affrontarlo. Lui mi ha contattato in privato e mi ha spiegato che intende percorrere una strada diversa: penso che abbia fatto la scelta giusta…” spiega con un sorriso Kogasso, che all’Allianz Arena affronterà il francese Brice Clavier, reduce da tre risultati utili consecutivi e a caccia del quarto nella trasferta milanese.
E fuori dal ring?
Parla cinque lingue, ama leggere e il suo vocabolario sembra più quello di un laureato in lettere che quello di un guerriero con paradenti e guantoni: “sono un tipo tranquillo, la cultura mi affascina e l’arte mi emoziona; sul ring, però, non faccio sconti. Un passo per volta, mi prenderà tutto”. In altri termini: Jonathan Kogasso ha una missione da portare a termine. Segnatevi il nome e godetevi lo spettacolo!