Un cognome pesante, una falcata leggera ma promettente: così si era presentato Timothy Weah all'arrivo a Torino sponda Juve la scorsa estate, acquistato per 12 milioni dal Lilla. Figlio di quel George nella prima vita attaccante (anche) del Milan e presidente della Liberia nella seconda, il suo percorso bianconero non ha però col passare del tempo corrisposto alle attese. Tanto che il suo futuro appare ora incerto, nonostante abbia firmato un quinquiennale (a due milioni a stagione). Nel frattempo ha guadagnato minuti e considerazione l'altro volto nuovo bianconero, quel Cambiaso che la Juve si era assicurata a gennaio 2023 lasciandogli però terminare la stagione a Bologna.
L'ex rossoblù ha iniziato la stagione come alter ego di Kostic sulla fascia sinistra, ma da un certo punto in poi, dal 12° turno per la precisione, ha preso possesso della fascia destra e da lì non si è più mosso, vivendo anzi una stagione da protagonista assoluto. Totale: Weah è "retrocesso" in panchina ed ha finora totalizzato 25 presenze in campionato per un totale di soli 913 minuti, che diventano 1008 spalmati su 27 gettoni in stagione, corredati da un solo gol, in Coppa Italia, e da un assist. Sperimentato anche come terzino, le valutazioni tecniche non hanno fatto registrare novità sostanziali. Unico acquisto estivo, era arrivato come erede designato di Cuadrado. E sulla fascia destra è partito, inanellando due gare da titolare - sulle 8 totali fin qui, l'ultima il 12 febbraio nella sconfitta casalinga con l'Udinese - nelle prime due giornate di campionato.
Ma le sue doti di corsa e generosità non sono bastate a convincere, tanto che nelle successive cinque, fino all'infortunio che lo ha stoppato per un mese, è sempre entrato a gara in corso, lasciando il posto al connazionale McKennie, professione mezzala fino al giorno prima. Un segnale forte, che ha trovato solo conferme nel prosieguo della stagione. Un bilancio deludente, quello di Weah, tanto che il pagellone stagionale Gazzetta gli ha riconosciuto un 4,5, con l'attenuante di un infortunio che lo ha condizionato fra novembre e dicembre. Mettiamoci pure il dazio pagato all'ambientamento in una nuova realtà, ma i conti faticano parecchio a tornare. Tutto diverso invece in Nazionale: nel 2-0 con cui gli Usa si sono appena imposti sul Messico nella finale della Concacaf Nations League, schierato in posizione più offensiva, si è visto un Weah di tutt'altro formato. Tutto ciò premesso, viene da sé che l'esterno, in caso di offerte congrue, è già nella lista dei sacrificabili estivi.
Fonte: Gazzetta.it