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UEFA Champions League

Agnelli: "La serata più brutta della Juve. Bisogna provare vergogna e ripartire dal gruppo"

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Agnelli: "La serata più brutta della Juve. Bisogna provare vergogna e ripartire dal gruppo"DAZN

Andrea Agnelli interviene dopo la sconfitta di Champions della Juventus contro il Maccabi Haifa. Crisi profonda del club bianconero, in Serie A TIM e in Europa.

Il numero uno bianconero conferma Allegri: "Le valutazioni la Juve le fa sempre a fine anno. Faccio fatica a pensare a un cambio in corsa".

Arrivabene-Nedved-Agnelli JuventusGetty

Le dichirazioni di Agnelli sulla crisi della Juventus

"Questa è una serata difficile, ma è un periodo difficile. Va analizzato nel suo contesto ed è uno dei più difficile. Sono qua per assumermi le responsabilità ma provo vergogna per ciò che sta succedendo. Sono arrabbiato, ma il calcio è uno sport di squadra. Si vince e si perde in 11, si gioca in 11 e da questo principio dovremo ripartire".

Il gruppo è importante

"In una situazione come questa, non è questione di un uomo, di un giocatore, di un dottore o fisioterapista. È questione di gruppo, dobbiamo ripartire da questo. Abbiamo 9 partite in 30 giorni, posizionarci bene e una seconda parte di stagione in cui dovremo essere protagonisti".

La questione allenatore

"Parlo di gruppo, non di responsabilità individuali. Non è colpa dell’allenatore se non vinciamo un tackle. Le analisi le abbiamo sempre fatte a fine anno. Faccio fatica a pensare ad un cambio in corsa. Allegri è l’allenatore della Juve e rimarrà. Parliamo di un gruppo da 80/90 persone che deve raggrupparsi, ritrovare identità".

Analogie con ritorno di Capello al Milan

"Parlare di analogie è difficile. È un problema di gruppo, parliamo di un atteggiamento generale, partite contro squadre abbordabili ma così non è stato. È un problema generale. Dobbiamo fare gruppo, sapendo che c’è da provare vergogna, chiedere scusa ai tifosi che fanno fatica a girare per strada. Vuole appartenere a un gruppo vincente e non lo stiamo facendo. Dobbiamo raggrupparci: le qualità le abbiamo, individuali e di gruppo".

Il mercato di esperti e giovani

"Alcune volte i giocatori in un gruppo non riescono ad emergere. Abbiamo Soulé, Fagioli, Vlahovic che rappresentano il futuro. È un gruppo di 80 persone che deve ritrovare quella compattezza che permetta di mettere in campo le qualità che ci sono".

Possibile ritiro

"Da questo punto di vista non sono io, verrà più tardi l’allenatore. Spetta a lui la gestione della squadra, e la cosa fondamentale è il rispetto dei ruoli. E verranno rispettati. Io ne faccio un discorso collettivo".