L’Italia non c’è. Ancora una volta. E la tristezza in cui sprofondiamo al pensiero della seconda esclusione consecutiva da un Mondiale certo non si placherà nella settimana che precede l’inizio di Qatar 2022 – e probabilmente neanche a torneo iniziato.
In qualche modo però bisogna esorcizzare il sentimento e noi ci si prova, con l’aiuto dei colleghi giornalisti* che seguiranno a Doha i Mondiali per le rispettive nazioni.
Ecco allora aspettative, top players e scommesse di Argentina, Brasile, Francia, Germania e Inghilterra, mentre domani vi aspettiamo per Iran, Portogallo, Senegal, Spagna e Qatar.
L'Argentina
L’Albiceleste di Scaloni punterà sul gruppo che ha ottenuto il titolo continentale a pochi giorni dalla vittoria dell’Italia di Mancini agli Europei lo scorso anno. “Per l’Argentina la certezza non può che essere (finalmente!) Messi – spiega Martin Mazur - arriva al Mondiale come simbolo della squadra, guida dei suoi compagni e mito del suo popolo. Senza critiche nè polemiche, sorridente e motivato. Con la Coppa America 2021 si è tolto il peso di non aver mai vinto con la Selección. Se credete di aver visto già il miglior Messi, ripensateci: non ci sarà un Messi migliore di quello che vedremo in Qatar.”
Potrebbe essere Dybala invece la sorpresa della nazionale Argentina. Per noi non una novità, i suoi ultimi venti minuti con la Roma hanno acceso l’Olimpico, per Mourinho il suo ritorno in campo significa finalmente la luce nel buio dell’ultimo periodo. “La storia di Paulo Dybala col Qatar inizia già da un miracolo: in teoria, non ci si aspettava recuperasse in tempo dall’infortunio – spiega Mazur - in una squadra la cui percentuale di reti dipende quasi esclusivamente da Lautaro e Messi (90% dei gol segnati da loro) e Di Maria (5%), Dybala può essere quell'uomo in più che sblocchi le partite difficili o si inserisca con classe e gol, come già fatto nella Supercoppa Mondiale contro l'Italia. La perdita di Lo Celso gli apre anche una possibilità da titolare per partite con necessità più offensive.”
La Selecciòn affronterà l’Arabia Saudita martedi 22 novembre, poi Messico e Polonia. “Nonostante l'Argentina arrivi sempre con grosse aspettative e una squadra piena di qualità (a volte anche troppa), questa è la prima volta dal 2002 in cui il timing è perfetto: i giocatori sono tutti a posto, la squadra non perde da 35 partite, il clima interno è perfetto, non ci sono critiche all'allenatore nè grosse polemiche, e non c'è lo zaino della generazione perdente, che hanno dovuto sopportare i giocatori degli ultimi 2 decenni. L'allenatore, non più uno sconosciuto, che ha preso la guida durante l'emergenza post-Russia, ha trasmesso la sua pace interiore, creato lo zoccolo duro di una rosa completamente rinnovata, e ha vinto i primi due titoli dal 1993. Al contrario di altri star manager, Scaloni ha l'umiltà per valutare le decisioni in base al presente, e non al credo nè alla filosofia nè alla sua storia. E questo, nei momenti caldi dei Mondiali, conta quasi come avere Messi in campo. L’Argentina è capace di vincere contro tutti, ma la vera sfida, come al solito, sarebbe contro la Germania, che l'ha eliminata nel 1990, 2006, 2010, 2014 e la Francia di Mbappè, carnefice nel 2018.”
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Il Brasile
Dalla nazionale verdeoro ci si aspetta sempre almeno la finale e anche a Rio de Janeiro le speranze sono queste: “Come sempre il Brasile crede di andare in Qatar a giocarsi il titolo mondiale – dice Vicente Dattoli - nella sua selezione Tite ha investito molto nell'attacco potendo contare su giocatori come Neymar, Vinicius JR, Raphinha e Richarlison. La controversia sulla convocazione è stata per il veterano terzino destro Daniel Alves, che molti vedono senza condizioni di alte prestazioni, ma è uno degli uomini di fiducia di Tite e la sua scelta non ha avuto ripensamenti”: Il calendario vedrà la Seleção scendere in campo giovedi 24 novembre contro la Serbia per affrontare poi Svizzera e Camerun nel Gruppo G.
Neymar arriva ancora una volta ai Mondiali da giocatore in grado di fare la differenza. “Qui da noi si parla ancora molto di 'Neymar-dipendenza', ma Tite non vede questo come un problema – spiega il giornalista - lo considera un fuori serie e capace, sì, di cambiare il corso di una partita. Dopo la delusione ai Mondiali 2014, quando è stato lasciato fuori per un duro collpo ricevuto durante un match; e le sue cadute diventate oggetto di ironia, oggi Neymar è un giocatore maturo e pronto a lasciare il segno in quella che dovrebbe essere la sua ultima Coppa del Mondo”. Pedro (Guilherme Abreu dos Santos, 20 giugno 1997) potrebbe essere la grande sorpresa del Brasile: dopo un breve periodo, senza successo in Italia (alla Fiorentina nella stagione 2019-20, è tornato a casa per giocare nel Flamengo. E’ rimasto in panchina a lungo, arrivando addirituttura a pensare di lasciare il club”.
Poi la svolta con il cambio in panchina tra Paulo Sousa (altra conoscenza viola) e Dorival Junior all’inizio del 2022: il giocatore esplode, conquista la Copa do Brasil e la convocazione ai Mondiali: “Partirà da riserva – precisa Dattoli - ma ha le qualità per entrare a gioco in corso e trasformare una partita, un centravanti veloce e intelligente, che offre opzioni alla squadra”.
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La Francia
Nella storia dei Mondiali, oltre al Brasile solo l’Italia è riuscita a conquistare due titoli mondiali consecutivi. Grama consolazione per chi ai Mondiali non ci va. La Francia in Qatar invece ci va, e ci va proprio per difendere quel titolo che ha conquistato in Russia quattro anni fa. I colleghi preferiscono mantenere un profilo basso: “Ci aspettiamo di riuscire ad arrivare ai quarti – afferma Vincent Duluc – è evidente che la nostra squadra possa contare su attaccanti che non hanno bisogno di presentazioni.
Il più atteso è senz’altro Kilian Mbappe, lui è davvero impaziente: è rimasto traumatizzato dall’errore commesso dal dischetto contro la Svizzera negli ultimi Europei e cerca la rivincita. Poi la sua velocità, la sua qualità, io credo davvero sia quello da cui ci si aspetta di più, incluso Benzema. Davanti ci sono giocatori che tutti conoscono e non ci sono sorprese o rivelazioni in difesa: forse Seko Fofana del Lens. In Qatar non ci saranno Kanté nè Pogba, dunque Deschamps ha bisogno che uno tra i centrocampisti maturi in fretta durante il torneo e Fofana potrebbe essere quell’uomo”. Le partite da affrontare nella fase a gironi per Les Bleus sono l’Australia il 22 novembre, poi Danimarca e Tunisia.
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La Germania
Hansi Flick, ex Bayern Monaco, dirigerà in Qatar il suo primo Mondiale con la nazionale tedesca dopo essere subentrato a Joachim Loew al termine degli ultimi Europei. “I tifosi tedeschi sono spesso un po' pessimisti – dice Elisabeth Schlammerl - quindi il quarto finale è un obiettivo anche abbastanza realistico, dopo che nel 2018 la Germania fu eliminata nella fase a girone, credo che la squadra sia sufficientemente solida da raggiungere i quarti.”
Jamal Musiala, centrocampista classe 2003, avrebbe potuto vestire la maglia dell’Inghilterra, ma ha scelto la Germania convinto proprio da Loew: “E’ il calciatore più talentuoso che abbiamo in Nazionale e non solo i tifosi del FC Bayern sono impazienti di vederlo, ma anche qualcuno oltre la Manica, avendo giocato per i Three Lions da ragazzino, la nazionale – prosegue Schlammerl – Youssoufa Moukoko è, per la sua giovane età (festeggerà il suo 18esimo compleanno il primo giorno dei Mondiali), un attaccante molto forte, soprattutto in buona forma fisica”. Con 6 gol e 4 assist in 14 partite a 17 anni ha già dimostrato al Borussia Dortmund, quanto possa essere incisivo in Bundesliga.
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L'Inghilterra
Non ci sono dubbi: l’Inghilterra punta tutto sul capitano. Le speranze di gioire in Qatar sono legate a doppia mandata a Harry Kane, 51 gol in 75 partite (amichevoli incluse), a sole due reti da Wayne Rooney, capocannoniere della nazionale britannica con 53 reti. “Senza di lui non ci sono speranze che la nostra nazionale faccia un buon mondiale – conferma Andy Elliott – la gente è abbastanza realistica: andar fuori nella fase a girone sarebbe un disastro. Ad ogni modo i giocatori sono stanchi e non hanno avuto tempo per prepararsi adeguatamente alle fatiche di un Mondiale quindi dovessimo uscire ai quarti credo che le persone capirebbero.
Certo, se partiamo col piede giusto, le aspettative cresceranno molto rapidamente”. C’è anche una scommessa che potrebbe diventare la star del futuro: “Durante il torneo potrebbe venir fuori Jude Bellingham, centrocampista del Borussia Dortmund – spiega Elliott – ha solo 19 anni, ma ha già dimostrato agli scorsi Europei di poter diventare l’uomo chiave dell’Inghilterra per gli anni a venire”.
*Si ringrazia per la collaborazione i colleghi:
- Martin Mazur, La Gazzetta dello Sport (Argentina)
- Vicente Dattoli, AIPS (Brasile)
- Vincent Duluc, L’Equipe (Francia)
- Elisabeth Schlammerl, Freelance (Germania)
- Andy Elliott, fondatore Sport Acuity (Inghilterra)
- Seyed Ahbdolhamid Ahmadi, Iran Sport Journalists Association President (Iran)
- Manuel Queiroz, telecronista CMTV (Portogallo)
- Rhodri Williams, producer Alkass Sport Channel (Qatar)
- Juan Ignacio Garcia Ochoa, corrispondente Marca (Spagna)
- Marc Gleeson, telecronista SuperSport (Sudafrica)