Se il buongiorno si vede dal mattino... così non va. Trasferta di Genova all'esordio in campionato: due gol incassati di cui uno ben oltre il 90'. Meno di un mese dopo la storia si ripete in modo simile a Monza: minuto 81, gol di Dany Mota. Lo stesso succede nel derby contro il Milan la settimana successiva con il gol di Gabbia all'89', a Udine con quello di Lucca all'83', a San Siro contro il Torino con il gol di Vlasic all'86' e ieri con il gol di Yildiz all'82'. Cosa significa? Che la difesa dell'Inter quest'anno non funziona, e spesso crolla nei minuti finali. Sono addirittura 13 i gol incassati da Sommer in appena 9 giornate, ben più della metà rispetto a quelli concessi la scorsa stagione in un anno intero, 22. E il dato impressionante è che 6 di questi 13 gol l'Inter li ha regalati (o quasi) tutti nei minuti finali, più precisamente negli ultimi 9'. "Così non si può" lo ha ribadito anche Inzaghi nel post partita di ieri, sottolineando un aspetto particolarmente significativo: "Abbiamo subito 4 tiri e 4 gol, sono cose che non si possono concedere, non si può". Eppure, non è una novità. Perché guardando singolarmente a tutte le reti che l'Inter ha incassato in questo avvio di campionato, la maggior parte erano evitabili. Specialmente per quanto riguarda quelle arrivate dall'80' in poi: svarioni, disattenzioni, errori. Ce n'è per ogni tipo. Contro il Genoa, l'Inter era riuscita ad indirizzare una gara tosta con la doppietta di Thuram all84'.
E poi? Gestione, fino allo svarione: Sabelli mette dentro un traversone senza pretese, Bisseck tenta di colpire il pallone di testa ma in maniera goffa lo fa con un braccio larghissimo. Calcio di rigore, Sommer para, Messias segna sulla ribattuta, primi due punti buttati. A Monza situazione simile: Izzo sale indisturbato, Zielinski non va in pressing, il centrale brianzolo è libero di pescare in mezzo Dany Mota che si divora Pavard nello stacco e batte Sommer. E nel derby? Dimarco regala una punizione sulla trequarti al Milan, Reijnders la mette dentro e Gabbia completamente solo tra Thuram e Frattesi è libero di metterla dove vuole. Il conto dei punti lasciati per strada sale ma non si ferma. Gli unici due gol che non ne hanno portati via sono quelli di Lucca e Vlasic. Il primo a Udine con l'Inter sopra 1-3 e la squadra inspiegabilmente tutta avanti. Lucca riceve, supera l'ultimo uomo Calhanoglu, De Vrij arriva in ritardo ed è gol.
Discorso simile contro il Toro: nerazzurri avanti 3-1 e in superiorità numerica, palla morta in mezzo raccolta da Masina e Calhanoglu lo abbatte nell'area nerazzurra senza una reale motivazione. Infine, il più fresco di tutti: Yildiz. L'Inter sciupa in più occasioni il pokerissimo che avrebbe chiuso i giochi, la Juve accorcia, poi la riprende: Conceiçao imperversa sulla destra, la difesa nerazzurra è tutta in linea e saggiamente il portoghese alza verso il secondo palo senza andare teso rasoterra. Deviazione di Bisseck che finisce ancora sui piedi di Yildiz, la retroguardia dell'Inter resta a guardare e gol con partecipazione attiva di Sommer, che va giù in ritardo, tocca ma non basta. Altri due punti persi. Ma il conto, adesso, inizia ad essere troppo alto...
Fonte: gazzetta.it