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Calcio

Allarme Italia, stop Barella: medici fiduciosi, Ricci e Fagioli in stand by. Oggi la lista dei 26

Andrea Elefante
Allarme Italia, stop Barella: medici fiduciosi, Ricci e Fagioli in stand by. Oggi la lista dei 26N/A
Affaticamento al retto femorale per il centrocampista dell'Inter. Spalletti conta di averlo già contro l’Albania, ma serviranno progressi rapidi. Oggi i tagli: un play fuori “con riserva”?

Per gli altri un giorno e mezzo di riposo, per lui un giorno e mezzo di meditazioni. Luciano Spalletti ieri è rimasto a Coverciano, dove "di solito mangio pesce", ha detto. Il fosforo aiuta la mente e il c.t. ha bisogno di essere più lucido possibile, in queste ore, per valutare tutte le informazioni che raccoglierà e per non sbagliare scelte. L’intreccio da sciogliere delle tre esclusioni, per portare la rosa da 29 a 26 azzurri, c’era già e "conto di comunicare la lista domani sera", ha detto. Stasera, dunque. Ma il nodo si è aggrovigliato per "due o tre complicazioni normali in situazioni del genere". Meret, ieri annunciato titolare contro l’Under 20, "ha sentito una contrattura e si è fermato". Un altro giocatore "ha un affaticamento muscolare" e dovrebbe trattarsi di Folorunsho. E poi c’è Barella, l’elemento con più personalità, esperienza e spessore “europeo” della rosa. Il centrocampista che potrà e dovrà alzare il ritmo della manovra. Il più abituato a legare i reparti, l’uomo delle due fasi. Più che un nodo, un motivo che preoccupa e dunque impone riflessioni a 360 gradi, se non vogliamo chiamarlo tormento. 

L’interista ha accusato un affaticamento al retto femorale destro: consigliato lo stop e accertamenti clinici, che hanno escluso lesioni, ma non la necessità di evitare peggioramenti. Non un infortunio, ma neppure una sciocchezza, altrimenti martedì sera Calhanoglu non avrebbe detto "Mi spiace per Nicolò, spero torni in fretta". Ma quanto in fretta? Due o tre giorni di riposo dovrebbero bastare non per essere pronto per domenica (Italia-Bosnia), ma per tornare al lavoro: "Mi fido dei miei medici, secondo loro è quasi certo che possa recuperare per l’Albania, sono fiduciosi". Ma Spalletti è uomo di questo mondo, sa che siamo di fronte ad una di quelle classiche situazioni che possono evolvere in un senso o nell’altro, giorno dopo giorno. Sempre meglio metterci un "ma": "Ma bisogna vedere lo sviluppo delle cose: c’è anche da cominciare a correre". Traduzione: impossibile pensare di non “aspettare” Barella, ma anche trascurare il problema se il miglioramento previsto non arrivasse in tempi sufficientemente brevi. 

La questione chiama in causa altri due giocatori, Fagioli e Ricci: uno dei tre ballottaggi che tengono ancora in sospeso la “questione tagli”, assieme a quello nato ieri per il terzo portiere (Meret o Provedel) e a quello di un esterno (Zaccagni o Orsolini, più che Bellanova, che pare più funzionale per un eventuale 3-5-2). Ovviamente al netto di un eventuale allarme Folorunsho. E proprio parlando del dubbio fra i due giovani play, Spalletti ha aggiunto un elemento che dà il senso del velo di incertezza che avvolge la questione Barella: "Fagioli e Ricci sono due che sanno giocare a calcio. Portarli entrambi mi sembra difficile, ma il ballottaggio potrebbe andare più in là se Barella...". Il c.t. non ha finito la frase, ma la seconda traduzione è sembrata simultanea: Spalletti taglierà uno dei due, che però resterà comunque “a disposizione”, pronto a rientrare in gruppo in caso di necessità. Perché al di là di Cristante, proprio Ricci e Fagioli potrebbero rappresentare una soluzione per rimediare ad un’emergenza a cui nessuno, a cominciare dal c.t., oggi vuole neanche pensare.  A quello che hanno detto l’amichevole con la Turchia e il test di ieri, invece sì: "A Bologna molto bene nella fase di non possesso, ai ragazzi ho fatto i complimenti per un paio di ricomposizioni bellissime. Una volta riconquistata la palla, invece, bisogna essere più puliti: sotto l’aspetto della qualità possiamo fare molto meglio, 3-4 volte al limite dell’area c’era l’imbucata facile. E a livello di coperture preventive, abbiamo preso un paio di ripartenze da non prendere". Il modulo difensivo a tre: "Può servire perché non puoi pressare sempre, pressi se comandi il gioco: cambiano poche misure, basta non restare tre contro uno o cinque contro tre".

I segnali dei singoli, partendo da Scamacca: "Oggi è entrato bene, pronto. Ma siete voi che mi avete fatto posare il mirino su di lui, con la storia del pigro". El Shaarawy: "È migliorato rispetto a quando lo avevo allenato". Folorunsho: "Ha tiro da fuori e ti dà soluzioni differenti per la sua fisicità: chiude le azioni di testa e con i calci piazzati si risolvono le partite". Cambiaso: "Usa destro e sinistro ed è bifasico: punta l’uomo e difende sulla fascia. E ha relazione con il gioco di squadra, non è solo strappo e rincorsa: facile innamorarsi di lui". Di tutto il gruppo, in realtà: "Abbiamo scelto bene, l’unica cosa che mi preoccupa è saper essere all’altezza delle loro qualità: una bella persona con loro come loro sono con me". Forse non l’unica cosa, in queste ore. Ma di sicuro Spalletti ci tiene molto.

Fonte: Gazzetta.it