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Calcio

All'Inter basta il solito Lautaro: Sparta Praga ko, per gli ottavi di Champions manca un punto

Marco Fallisi
All'Inter basta il solito Lautaro: Sparta Praga ko, per gli ottavi di Champions manca un puntoN/A
Una rete dell'argentino nel primo tempo decide la sfida: sei partite senza subire gol in Champions per Inzaghi, ora a 16 punti

Il gelo di Praga è la cornice ideale che suggerisce la prossima mossa dell’Inter: dopo l’1-0 allo Sparta di questa sera, firmato Lautaro Martinez, Inzaghi e i suoi possono mettere in fresco una bella bottiglia di bollicine. Certo, per stapparla e brindare agli ottavi di Champions senza passare dai playoff servirà un ultimo passo contro il Monaco, il 29 gennaio a San Siro, ma insomma, vittoria doveva essere e vittoria è stata: l’Inter, a quota 16 punti, continua a stare lassù nel G8 dei migliori e adesso è padrona del suo destino, le basta un punto per qualificarsi.

È il quarto successo per 1-0 in questa Champions e a Inzaghi va benissimo così: la sua Inter d’Europa non incanterà ma è tremendamente concreta e solida. Siamo a 6 gare su 7 senza gol subiti. Il turnover spinto delle partite precedenti di Champions è un ricordo, perché - al netto degli infortuni - Inzaghi manda in campo la migliore Inter possibile: all’epetArena si presenta con la ThuLa dall’inizio per la prima volta in questa edizione del tornao, ma anche con Dumfries e Dimarco a spingere sulle fasce e la coppia di titolarissimi Barella-Mkhitaryan in mezzo, con Asllani nel ruolo di vice-Calha. Friis, allenatore dello Sparta che ha ammesso di ispirarsi proprio al collega interista, risponde con un modulo speculare: a Olatunji e Birmancevic il compito di provare a pungere dalle parti di Sommer. Ma bastano pochi minuti per capire quale sarà il copione della serata: l’Inter controlla, gestisce e cerca spazi tra le linee dei cechi, che pensano a creare densità nella propria metà campo ma fanno pochino per infastidire la banda Inzaghi. E così il possesso palla nerazzurro, nel primo tempo, viaggia intorno al 70 per cento, mentre durante la prima mezzora Lautaro e compagni non devono spendere nemmeno un fallo per fermare gli avversari: il primo cartellino giallo è sì interista, ma si materializza per un eccesso di severità dell’arbitro Hernandez, che giudica da simulazione una caduta di Dumfries in area Sparta dopo un contrasto al 6’.

A saltare il tappo, allora, ci pensa la stella nerazzurra con la fascia al braccio, e lo fa con una giocata da campione. Lautaro, da subito tra i più mobili nello scacchiere di Inzaghi, imbastisce al limite dell’area ceca allargando a sinistra, poi attacca il secondo palo e aspetta il cross di Bastoni: quando la palla spiove dalla sua parte, il Toro si inventa una girata-schiacciata che finisce alle spalle di Vindahl, sotto la traversa. È il 12’ e l’Inter si accomoda nella partita che voleva: al tiro andranno anche Asllani (sinistro a giro fuori dallo specchio) e Barella, che spreca una signora occasione dopo aver ricevuto dal solito Bastoni (il piatto del sardo mira all’angolino ma finisce alto). E lo Sparta? Una palla gol per la verità capita anche ai cechi, ma il tiro di Birmancevic da centro area al 33’ è bloccato da Sommer in due tempi. L’attaccante serbo è per distacco il migliore dei suoi, e non è affatto un caso che il tiro che costringe Sommer alla deviazione in angolo e spaventa l’Inter in apertura di ripresa arrivi ancora dal suo piede: lo Sparta lo segue, perché rientra in campo con più coraggio e voglia di mordere.

L’Inter prova ad approfittarne sfruttando le ripartenze veloci, come quando Barella apparecchia per Lautaro al 58’: il destro dell’argentino però è centrale e si spegne tra le braccia del portiere. A spegnere la gioia degli interisti, poco dopo, è invece la Var: Dumfries infila il 2-0 ma il lungo check al video dei collaboratori di Hernandez stabilisce che Dimarco, uomo assist nell’azione del gol, parte in fuorigioco. Inzaghi cambia, inserendo Frattesi e Darmian per Barella e Dumfries, e proprio il centrocampista azzurro sfonda in area ceca servendo una palla d’oro a Lautaro, murato dalla difesa. L’Inter alza il ritmo e sfiora il gol altre due volte in pochi minuti: prima è Thuram a mancare di un niente il pallone sul cross di Dimarco, poi è lo stesso Dimarco a inventarsi un destro di controbalzo che sorvola la traversa. Le sostituzioni da una parte e dall’altra non cambiano ritmo alla gara, con l’Inter a spingere sull’acceleratore per provare a chiuderla: ci provano ancora Lautaro (centrale) e l’ottimo Frattesi (destro deviato da Vindahl). Inzaghi all’82’ richiama in panchina il capitano e gioca la carta Taremi ma il risultato non cambia. A cambiare sono le distanze dagli ottavi diretti, ora molto più vicini.

Fonte: gazzetta.it