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Calcio

Alluvione Valencia, si gioca in Spagna. Liga sotto accusa: "Non ha senso"

Filippo Maria Ricci
Alluvione Valencia, si gioca in Spagna. Liga sotto accusa: "Non ha senso"N/A
Rinviate Valencia-Real Madrid e Villarreal-Rayo Vallecano, le altre 8 partite in campo regolarmente. Club e allenatori protestano: "Siamo tutti in stato di shock. Perché giocare?"

Venerdì, ore 14. Vicente Moreno, valenciano, allenatore dell’Osasuna si siede in sala stampa per presentare la sfida di Liga di oggi col Valladolid. “Permettetemi di dire due parole sulla tragedia che ha travolto la mia terra, poi parleremo di ciò che volete” premette. Solo che quelle due parole non escono, sono battute dalle lacrime che le precedono e le soffocano. Vicente Moreno resta in silenzio, come tutta la sala.  Si può giocare a calcio tra ieri, oggi e domani quando il conteggio dei morti ha già superato quota 200 e non si ferma, e ci sono centinaia di dispersi e migliaia di persone in mezzo a una strada, con le vite travolte dal fango della Dana, la tragedia metereologica che ha travolto la Comunitat Valenciana? Tutti dicono di no, la Liga, attaccata e criticata, risponde di si.  Rinviate Valencia-Real Madrid e Villarreal-Rayo Vallecano, le altre 8 partite si giocano regolarmente. Solo che ad ogni conferenza stampa arriva lo stesso messaggio. Diego Simeone: “Non ha alcun senso giocare questo fine settimana. Ciò che sta succedendo da una parte è durissimo per il numero di vittime, dall’altro è emozionante per le migliaia di persone che sono scese in strada ad aiutare, chi con un badile, chi senza niente, una cosa che dice un mondo di bene di questo Paese. A noi dicono di andare avanti e lo facciamo, ma è molto triste”.

Jose Bordalas, tecnico del Getafe, usa la stessa espressione del Cholo: “Non ha alcun senso. La giornata andava sospesa in maniera integrale. Siamo tutti in stato di shock, continuano ad arrivare video, sentiamo testimonianze, fa paura. Siamo di fronte alla peggior catastrofe degli ultimi decenni, non si doveva giocare. I ragazzi si sono sforzati, sono dei professionisti, ma è impossibile astrarsi dalla realtà”. Hansi Flick: “Se potessi prendere io la decisione avrei sospeso tutto lo sport perché è una tragedia immane”. E via così. E invece si giocano 8 delle 10 partite. La Liga si è difesa adducendo motivi di solidarietà. Da giovedì gli organizzatori del campionato spagnolo hanno lanciato una massiccia campagna di raccolta fondi per le persone colpite dalla tragedia, e in Liga sono convinti che con gli stadi aperti e in molti casi pieni la campagna avrà molto più successo e i fondi da destinare alla Comunitat Valenciana saranno molto maggiori. In Liga si sono anche impegnati a ricostruire tutti i campi distrutti dalla pioggia e dal fango nella regione. Iniziative lodevoli, senza dubbio, però di fronte al dolore, alla morte, alle lacrime e allo shock è normale pensare che il calcio poteva e doveva fermarsi.

Fonte: Gazzetta.it