Diventa dura nascondere quel senso di comprensibile dispiacere. Se ci riuscisse vorrebbe dire che la decisione presa dalla società a inizio giugno non l’ha toccato.
E invece sì, quella scelta l’ha toccato anche perché, numeri e prestazioni alla mano, nell'ultima Serie A TIM la sua banda di ragazzotti ha raccolto punti (anche contro le più forti: "Con il Napoli la vittoria più pazza", dice) e offerto ottime prestazioni. A Empoli si divertivano tutti, lui e la sua gente, ma nonostante la volontà del presidente Corsi di puntare su Paolo Zanetti, Aurelio Andreazzoli non fa polemica.
Non sarebbe nel suo stile e preferisce non entrare nei dettagli. La chiacchierata, quindi, non può riguardare l'Empoli. Anche per rispetto verso un club al quale è particolarmente legato. Ascoltiamo il tecnico e l’osservatore, che in questo periodo di ‘riposo forzato’ analizza l’attualità, magari delle squadre che sulla carta se la giocheranno lassù in classifica.
Le dichiarazioni di Andreazzoli a DAZN
Mourinho, Sarri e Italiano al secondo anno con Roma, Lazio e Fiorentina, Gasperini al settimo con l'Atalanta. Chi ha più possibilità di sgomitare per le primissime posizioni?
"Mi stuzzica la Roma. Stanno portando avanti un grande progetto come squadra, società e ambiente: erano già a buon punto, quest’anno avranno molta più carica. Sono stati fatti certi acquisti e il pubblico può fare la differenza: il merito va a Mourinho, che è riuscito a riportare questo entusiasmo pazzesco in una piazza che ha una voglia matta di continuare a vincere”.
Insomma, è la sua favorita?
"Non saprei, il campionato non è ancora iniziato ed è ancora presto per fare previsioni. Tra l'altro, spesso vengono smentite: l'anno scorso pensavo che avrebbe vinto l'Inter, invece... La Roma, però, mi incuriosisce e penso abbia delle possibilità".
Sul mercato, chi ha fatto il colpo migliore?
"Cito ancora la Roma e scelgo Dybala".
AS Roma
Il suo consiglio per Pinamonti?
“Dovrà scegliere per il proprio bene. Ha iniziato un percorso che lo porterà a completarsi: vero, da tempo si parla di lui, ma ha comunque 23 anni. Sarebbe un peccato frenarne la crescita dopo 13 gol. Deve continuare a esprimersi, spero riesca a trovare una squadra che gli permetta di essere protagonista".
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Asllani, con l'Inter, ha già stupito.
“Non me. Mi ha sorpreso solamente nei primi giorni di lavoro insieme, poi è diventato una piacevole e costante conferma. Con noi ha dimostrato di essere un giovane interessante, cresciuto giorno dopo giorno. Sa qual è la sua qualità migliore? Impara velocemente, assorbe come una spugna e mette in pratica tutto immediatamente. Non occorrono le ripetizioni”.
Andreazzoli salva l’Empoli in anticipo, Mourinho vince la Conference League, Ancelotti la Champions: si parla spesso dei giovani, ma l’allenatore ‘esperto’ fa ancora la differenza.
“I discorsi legati all’età lasciano il tempo che trovano, sono dei semplici modi di dire. L’esperienza può certamente incidere, ma contano le idee. E le idee non hanno età: se sono vincenti, come fanno a invecchiare? In ogni caso, decide il campo: se la squadra non si esprime non c’è allenatore giovane o vecchio che tenga (ride, ndr)”.
Tra i suoi colleghi, chi seguirà con attenzione?
"Farò il tifo per Alvini, ha fatto la gavetta e adesso merita di godersi la Serie A con la Cremonese: è una brava persona, umile e competente. E tra i più giovani, dico Dionisi".
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Lei, invece, cosa si aspetta dal futuro?
“Non valuto tutto a priori, voglio allenare ancora in Serie A: è la priorità”.
I suoi ex giocatori per cosa, in particolare, l’hanno ringraziata?
“Sono onesto, ho ricevuto molti messaggi. Mi hanno, come dire, riconosciuto di averli fatti crescere a livello calcistico, ma anche umano. Questo come può non rendermi orgoglioso?".
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