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Calcio

Arnautovic fuori dal buio, Asllani alla Recoba: quanto possono dare ancora all'Inter

Francesco Pietrella
Arnautovic fuori dal buio, Asllani alla Recoba: quanto possono dare ancora all'InterN/A
Prima di ieri l'austriaco aveva giocato 210 minuti in nove partite. Il regista ha riportato a San Siro la rete da calcio d'angolo: i nerazzurri non la vedevano dal 2007

La notifica si è palesata sugli smartphone dopo un pugno di minuti. Un avviso ai naviganti imbattutisi nel freddo di San Siro. Al 5’ del primo tempo Kristjan Asllani ha arpionato un pallone nella sua metà campo, ha alzato la testa e ha fatto l Calhanoglu, rimasto a riposo a favore del ragazzo di Buti: filtrante di trenta metri e pescare Arnautovic, la punta dagli occhi di ghiaccio cresciuto tra i palazzoni della periferia di Vienna. Lì ha imparato a dribblare le difficoltà. “Non è stato un periodo facile - ha ammesso nel post partita, di nuovo in gol dopo settanta giorni -, ma amo l’Inter e voglio combattere”. Lo stesso pensiero di Asllani, ragionatore di professione. Il suo è un assist forgiato nell’ombra, in silenzio, osservando Calha tagliare il campo e disorientare i marcatori con fendenti ancora più precisi. Kristjan ha preso l’Inter tra le mani e l’ha condotta ai quarti di finale. L’ha fatto con una prestazione di spessore con 57 palloni toccati, 45 passaggi positivi, nove lanci (solo Martinez ne ha effettuati di più) e un gol da calcio d’angolo. 

La frangia nerazzurra di San Siro non ne vedeva uno da un Inter-Empoli del 2007. In panchina c’era Roberto Mancini, a centrocampo Cambiasso e Stankovic, in avanti Cruz e Recoba, che quel pomeriggio d’aprile beffò Davide Bassi con un gol olimpico mancino. Asllani ha segnato col destro e poi è stato preso d’assalto dai compagni, alzando subito le mani: “È stata solo fortuna”, ha detto dopo la gara. L’ultimo interista a segnare in questo modo era stato Calhanoglu, all’Olimpico contro la Roma. Un faro in tutto e per tutto. Settanta giorni di buio prima di riveder le stelle. E magari spingere sull’acceleratore per i prossimi sei mesi, da qui a fine contratto. Arnautovic non segnava dalla sfida contro la Stella Rossa in Champions League. Era il 1° ottobre 2024, finì 4-0, le punte erano sempre lui e Taremi. L’iraniano non si è ancora sbloccato su azione. Lui, invece, ha fulminato Piana sotto la pioggia e si è ripreso un po’ di felicità. Se la meritava.  Prima di giocare dal 1’ contro l’Udinese aveva giocato 210 minuti in nove partite. In campionato è sceso in campo solo in due degli ultimi dieci match. Colpa di alcuni sassolini nelle scarpe che ne hanno minato l’equilibrio: “Non è stato un periodo facile della mia vita privata (si riferiva alla scomparsa della suocera, ndr), ho vissuto alcune situazioni non semplici, ma darò tutto per i nerazzurri. Li amo”. E gli interisti amano lui, soprattutto quando li porta ai quarti di coppa.

Fonte: Gazzetta.it