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Calcio

Atalanta, Gasperini verso la conferma: aria d'intesa con Percassi

Matteo Brega
Atalanta, Gasperini verso la conferma: aria d'intesa con PercassiN/A

La certezza di vedere Gian Piero Gasperini sulla panchina dell’Atalanta anche in futuro è vicina. Sempre più vicina. Ieri, prima dell’allenamento, il tecnico ha incontrato anzitutto il presidente Antonio Percassi: nulla di nuovo rispetto al passato, perché è prassi che a fine stagione, quando si pongono le basi della successiva a cominciare dalla posizione dell’allenatore, il Gasp veda anzitutto il presidente. Anche se poi ieri, come già successo regolarmente in questi mesi, il faccia a faccia è stato allargato all’a.d. Luca Percassi e al d.s. Tony D’Amico.  Un incontro che dunque ha partorito una serie di passi verso la permanenza di Gasperini sulla base di una sostanziale volontà comune. A prescindere dal contratto anche per la prossima stagione che Gasperini ha già in essere con il club. che ha sempre dichiarato di non considerarlo in discussione, al meno di una volontà contraria che il tecnico non ha mai manifestato.

Neanche ieri: troppo il fascino della prossima, straordinaria stagione che attende l’Atalanta. Troppo il suo orgoglio di averla portata così in alto. Il tecnico cercava rassicurazioni sulla filosofia con cui vorrebbe ripartire. E quindi si è parlato dell’importanza di migliorare la squadra con due-tre innesti di primissima qualità e di farlo nel più breve tempo possibile. Non si è parlato (ancora) di nomi e nemmeno del rinnovo del contratto in scadenza nel 2025. Ma di come gettare le fondamenta per una stagione che vedrà la Dea impegnata in cinque (forse sei) competizioni. E per cercare di fare bene ovunque. Per alzare il livello, provare a stare più vicino alle grandi d’Italia e puntare a togliersi ancora soddisfazioni in Europa, serviranno giocatori pronti immediatamente. Almeno due di livello, meglio tre: uno per reparto, anche se è in attacco che Gasperini pensa sempre sia necessario avere più soluzioni. 

Di questi temi Gasperini parlerà ancora oggi con Luca Percassi e Tony D’Amico: facile che a Zingonia vada in scena un secondo incontro fra i tre. E si potrà cominciare a parlare di giocatori. Anche di chi resterà e di chi potrà essere sacrificato. Ma soprattutto di quali elementi la società ha iniziato a seguire secondo le indicazioni di Gasperini. Perché, lo ha ricordato qualche settimana fa il presidente Antonio Percassi, l’allenatore non ha mai fatto nomi specifici nelle varie sessioni di mercato affrontate a Bergamo dal 2016 in poi, ma ha solo tratteggiato le caratteristiche. E sarà così anche oggi: un secondo confronto non meno importante, ma complementare: andrà a toccare gli aspetti sportivi in modo più concreto.  Il discorso del rinnovo è stato solo sfiorato ieri: verrà riaffrontato presto, ma non necessariamente in tempi brevissimi, anche perché per il tecnico la vera urgenza è quella di concordare un piano di mercato.

Gasperini ha ancora un anno di contratto: per sottoporgli un prolungamento, che potrebbe essere per almeno due anni, dunque fino al 2027 per dare al tecnico ulteriore autonomia, servirà anche un confronto con la parte americana della società. Stephen Pagliuca e i suoi soci detengono il 55% del club e la famiglia Percassi avrà necessità e piacere di confrontarsi con i soci su un argomento così importante: ma si parte da una base di fiducia totale, perché anche Pagliuca, sempre più entusiasta dell’avventura con l’Atalanta, ha apprezzato molto il lavoro del tecnico e sposa per primo l’idea di una continuità. Vinta l’Europa League, le proprietà sembrano disposte a fare della Dea una squadra in grado di restare nel gruppo d’elite italiano e di farsi rispettare in Europa: con un mercato che, grazie agli introiti di questa stagione e a quelli garantiti dalla partecipazione alla prossima super Champions, sia meno devoto alle cessioni per l’autofinanziamento e più concentrato sul rafforzamento della rosa. Un passo ulteriore sull’onda di ciò che la proprietà ha già fatto l’estate scorsa: quando ha incassato molto, ma anche speso, anzitutto per Touré (un investimento ancora da valorizzare), Scamacca e il prestito di De Ketelaere, che ora verrà riscattato.

Fonte: gazzetta.it