Teun Koopmeiners è uno dei volti della partenza sprint dell'Atalanta. Piede a martello sull'acceleratore e tanta voglia di stupire, senza tirarsi indietro, nonostante il mondiale alle porte per lui e altri compagni di squadra.
Ne ha parlato oggi, nel corso dell'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport: «Non sono stanco e la vedo all’opposto. La condizione la trovi giocando, se invece riposi o ti risparmi hai più possibilità di infortunarti. Il calendario per l’Atalanta in fondo non è così stressante. Abbiamo pescato l’anno migliore per stare fuori dalle Coppe. Un vantaggio? La mia era una battuta, non giocare in Europa rode a tutti. Ma almeno abbiamo tutta la settimana per essere al top fisicamente e per studiare l’avversario».
Lazio
«Avversario tosto, che come noi si sta rivelando molto solido. L’ultima volta è finita 0-0, stavolta mi basterebbe un nostro gol. Immobile è fortissimo, ma la Lazio ha gli uomini per restare competitiva anche senza di lui. Milinkovic? Con tre gol e 7 assist ha preso parte a 10 gol in dieci giornate. Non serve aggiungere altro».
Scudetto
«Perché no... Mi spiego meglio. Siamo appena all’inizio, può ancora succedere di tutto, ma qualsiasi atleta se le cose girano ed è convinto che ci siano margini di miglioramento, tende a guardare in alto e non in basso. Ma è anche vero che ci sono squadre più attrezzate di noi per stare in alto. Noi dobbiamo provare a fare il massimo e tornare in Europa. Possibilmente in Champions, che ha tutto un altro sapore».
Margini di crescita
«In estate abbiamo perso dei senatori e preso gente nuova, compresi dei giovani. Con grande saggezza, in attesa che assorbissero le sue idee, l’allenatore è ripartito dalle basi, cioé dalla solidità difensiva. Ma già nelle ultime uscite siamo stati più propositivi e da gennaio ci avvicineremo al passato. Senza dimenticare che torneranno Zapata e i difensori titolari. Anche se Scalvini e Okoli stanno andando alla grande. A 24 anni, mi fanno sentire vecchio!».
Ruolo
«Il mister mi vuole box to box, anche pronto a innescare i nostri velocisti col lancio lungo. Mi piace, ha un’idea base ma pretende che si sappiano interpretare anche altri spartiti. Se giochi sempre allo stesso modo, prima o poi gli avversari ti leggono. Rigori? Si decide al momento. Io ho tirato i primi due, quando non c’era Muriel. Ma a Udine ha preso il pallone lui e sono stato ben contento che si sbloccasse».