Come si sostituisce un centravanti da 76 gol in 132 presenze? Beh, magari con uno da 69 in 128 gare di A. Non stiamo dando i numeri, semplicemente è il confronto tra ciò che ha fatto Victor Osimhen in quattro stagioni con la maglia del Napoli e Romelu Lukaku in quattro campionati di Serie A tra Inter e Roma. L’ipotesi al momento è più che altro una suggestione e nulla più. Ma le condizioni affinché questo gioco diventi trattativa ci sono e le strade dei due centravanti diventerebbe l’una legata all’altra qualora Osimhen riuscisse a ottenere ciò che desidera sin da bambino: vestire la maglia del Chelsea. Victor è cresciuto in Nigeria sognando di emulare la carriera di Didier Drogba, uno che a Londra in maglia Blues ha vinto tutto ciò che si poteva, portando l’orgoglio africano in giro per il mondo. E in questo anche Osimhen è un uomo in missione: quest’anno ha già emulato il suo mentore vincendo il Pallone d’oro africano. Poi, durante la Coppa d’Africa, ha avuto più volta l’occasione di incrociarlo in Costa d’Avorio e chissà quante chiacchiere sul Chelsea: il club inglese è in corsa per Osimhen, ma la mancata qualificazione alla prossima Champions potrebbe essere un limite enorme nella corsa al nigeriano. Una condizione sfavorevole che rischia di mettere in crisi anche il Napoli: Jonathan David e Santiago Gimenez erano i primi obiettivi, ma senza Champions sono destinati ad altri lidi. E allora perché non valutare seriamente la posizione di Lukaku, che il Chelsea vuole cedere dopo anni di capricci e incomprensioni? Rom in Italia fa ancora la differenza e, in caso di arrivo sulla panchina di Conte, diventerebbe l’obiettivo primario per l’attacco. Del resto, i numeri parlano chiaro e uno come Romelu tornerebbe a infiammare il Maradona.
Il Chelsea è disposto a inserire il cartellino di Lukaku nell’offerta da presentare al Napoli per Osimhen, che invece andrebbe via senza dove discutere con Aurelio De Laurentiis a fronte del pagamento della clausola rescissoria da circa 130 milioni di euro. Soldi che il Chelsea potrebbe investire, ma ritrovandosi poi a gestire ancora il problema Lukaku. E poi, oggi sia Chelsea che Psg vorrebbero trattare col Napoli per provare ad abbassare la clausola per non essere costrette a versare in un’unica soluzione la somma dovuta. De Laurentiis, come detto, avrebbe comunque il problema di cercare un nuovo centravanti. Certo, Lukaku ha un ingaggio alto ma già alla Roma ha abbassato le sue pretese e percepisce meno di Osimhen (al netto…), ma è chiaro che si potrebbe e dovrebbe discutere. Di sicuro, per il Napoli sarebbe andare a colpo sicuro: anche in un anno poco brillante come questo, Romelu ha comunque già messo a segno 20 reti tra campionato e coppe.
Lukaku oggi resta una suggestione, poi si vedrà. Ciò che è certo è che il Napoli l’anno prossimo non avrà più al centro dell’attacco Osimhen, il supereroe mascherato che ha riportato gli azzurri sul tetto d’Italia dopo trentatré anni di attesa, toccando un record che non riuscì neanche a Maradona: scudetto con titolo di capocannoniere. La stagione negativa potrebbe incidere in qualche modo anche sulla corsa a Osimhen, sicuro sull’appeal del Napoli a livello internazionale. Però Artem Dovbyk resta una prima scelta a cui intriga tantissimo l’ipotesi Napoli e per il Girona, dopo un anno magico, non è comunque incedibile. Il capocannoniere della Liga è da mesi sul taccuino azzurro e costa 40 milioni può essere la soluzione ideale per aprire il nuovo ciclo. E l’ingaggio è in linea con la politica azzurra. Altrimenti, occhio sempre a Mateo Retegui del Genoa e Kevin Denkey del Cercle Bruges, non due nomi di grido, però profili molto interessanti. Ma al Napoli oggi sono sconsigliate le scommesse: ecco perché Lukaku va tenuto in forte considerazione. In Serie A resta una sentenza.
Fonte: Gazzetta.it