Probabilmente ripensando a quel rigore parato il 30 aprile a Criscito avrà ancora la pelle d'oca. Emil Audero sa che quell'episodio ha avuto un peso specifico clamoroso sulle sorti della Sampdoria e su quelle dei cugini del Genoa. C'è anche la sua firma sulla salvezza conquistata in extremis anche grazie alla vittoria per 1-0 nel derby ed è una soddisfazione che si porterà dietro a lungo per quella che lui stesso ha definito 'la parata più importante della carriera'.
Ne ha parlato anche oggi alla Gazzetta dello Sport: "Non tanto per il gesto tecnico, quanto perché fu una gara spartiacque. Sul momento neppure esultai, perché magari uno prende gol un attimo dopo. E, comunque, nulla era deciso per la salvezza. Vivevamo un tempo sospeso in una stagione non entusiasmante. Sono entrato nella storia del club, perché un episodio di quel genere è stato pazzesco. Nell'immaginario quella parata valeva un gol. E i punti in palio quella partita non erano tre, ma sei, dieci, cento... Se non avessimo vinto lì, sarebbe finito il campionato".
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Le parole sul futuro del club
Archiviata però la stagione, si torna a parlare di un possibile cambio di proprietà alla Sampdoria. Audero spiega il suo punto di vista: "Mi auguro che ciò avvenga per avere più chiarezza. Oggi si sentono tante cose. Personalmente, però, fino a quando non stringerò la mano al nuovo presidente non ci farò tanto caso. Auspico solo una società solida e forte".