Questione di millimetri, di colori, di taglie di scarpe. E, naturalmente, anche di calcio. Dopo 16 partite tra Liga e Champions nelle quali aveva fatto 55 gol il Barcellona è rimasto a secco ed è caduto ad Anoeta con la Real Sociedad. È finita 1-0 e la squadra di Hansi Flick, che aveva fatto 29 gol nelle ultime 7 uscite, tutte chiuse con vittoria segnando sempre tra i 3 e i 5 gol, è tornata a casa senza nemmeno un tiro nello specchio della porta di Remiro. È la seconda sconfitta in Liga dopo quella di Pamplona, terza stagionale con la caduta a Monaco, e offre al Madrid la possibilità di riaprire la Liga: il Real è a -6 ma deve recuperare la partita di Mestalla col Valencia. L’Atletico, che oggi ha vinto 1-0 a Maiorca con rete di Julian Alvarez, è a -7. Flick nella pausa ha tolto il grigissimo De Jong per inserire Dani Olmo. I catalani sono migliorati e al 60’ Imanol ha risposto con 4 cambi per cercare di mantenere alto il ritmo dei suoi in una partita frenetica, e ha ottenuto ciò che voleva.
Guidata dall’incontenibile Take Kubo la Real si è difesa con ordine e ha continuato a impensierire la difesa avversaria, con Oskarsson e Barrenetxea imprecisi di fronte a Iñaki Peña. Nel Barça Raphinha ordinario, Lewandowski mai servito, Fermin spento sulla destra, Dani Olmo piatto. E allora il Real ringrazia la Real per aver dato fiato alla Liga. Ma torniamo all’inizio: al 13’ Lewandowski ha portato in vantaggio il Barça. Un gol propiziato da un errore di Aguerd e annullato dal fuorigioco semiautomatico per la posizione del polacco. Dal vivo sembra che il piede di Lewandowski sia dietro quello di Aguerd, ma nel fermo immagine offerto dalla regia del Var la scarpa del polacco è davanti. O questo dice la macchina. Il problema è che non c’è alcuna certezza che quello avanzato sia il piede di Lewandowski. E allora ecco servita la polemica. IL GOL In campo ottima partenza del Barcellona e gol al 33’ di Sheraldo Becker. Il nazionale del Suriname non segnava da 18 partite con la Real e ha chiuso bene un’azione avviata da un lancio sbagliato di Iñaki Peña e un assist di Sucic diventato letale per uno scivolone di Pau Cubarsì. Destini diversi per i 17enni del Barcellona: Lamine Yamal è passato dal campo alla tribuna: doveva giocare, ma prima della partita il Barcellona ha informato che il ragazzo ha preso una botta alla caviglia a Belgrado e non si è ancora ripreso. L’idea è che Lamine Yamal non vada in nazionale, ma deciderà la federazione. In campo invece il suo coetaneo Pau Cubarsì con una vistosa maschera per proteggere la faccia martoriata in Champions dallo scarpino di Spajic e ricucita con diversi punti di sutura.
Fonte: gazzetta.it