Uno dei primi esperimenti fu all’Olimpico. Gennaio 2019, vigilia di Juventus-Lazio, allenamento di rifinitura, Martin Caceres in partenza e Marusic indisponibile. Insomma, chi fa l’esterno destro? “Nessun problema, c’è Parolo”. Così la mezzala si prese la fascia. Simone Inzaghi non ha mai avuto paura di sperimentare. Ha cambiato la carriera a Calhanoglu, ha reso Mkhitaryan una mezzala di idee e talento e prima ancora ha trasformato Luis Alberto in un rifinitore. Quest’anno è pronto a tirar fuori dal cilindro qualche altra idea. La prima mossa riguarda l’armeno. Nelle ultime due amichevoli ha giocato anche da seconda, a metà tra il suo vecchio ruolo – il fantasista – e il futuro prossimo in caso di emergenza. Taremi è alle prese con una sospetta elongazione, Arnautovic è sul mercato, Carboni andrà a Marsiglia e Thuram è appena rientrato.
Mkhitaryan potrebbe indossare l’abito della seconda punta dietro il capitano, tornato in anticipo dalle vacanze per rassicurare l’ambiente in vista del Genoa. Non una novità: l’ex Dortmund ha giochicchiato davanti in ogni piazza, dallo Shakhtar Donetsk alla Roma, dove siglò una tripletta da attaccante. Inzaghi lo conosce, l’ha reso una mezzala estrosa e ora potrebbe utilizzarlo anche da punta. Del resto, a centrocampo è coperto. L’arrivo di Zielinski dà ancora più tranquillità. A proposito di mediana. Contro il Pisa Nicolò Barella si è reinventato regista. Ha stregato l’Arena Garibaldi con un cross di rabona e si è distinto con un colpo di tacco nella ripresa. Insomma, promosso. Anche dai piani alti.
Dopo il match contro l’Albania, infatti, Beppe Marotta aveva commentato così la prestazione dell’azzurro: “Può giocare nel ruolo di Calhanoglu, ne ha tutte le qualità. Ha visione, appoggio e lancio. È un giocatore eclettico”. Non solo un incursore che macina chilometri. Precisazione: in regia sono in due. Il turco è il primo, Asllani il suo assistente, quindi Barella al massimo potrebbe ricoprire quella posizione in una manciata di occasioni. Il fatto che sappia farlo, però, di sicuro aiuta. Anche perché Nicolò nasce come regista. Gigi Di Biagio lo faceva giocare lì: “Lui è nato davanti la difesa, ora è un calciatore totale”. Se ne sono accorti tutti.
L’ultimo appunto è sulla difesa. Bastoni potrebbe svestire i panni del braccetto per giocare al centro della difesa. È una soluzione in più. L’ex Atalanta è fondamentale per la costruzione dal basso a partire da sinistra. Ha un piede da centrocampista e una visione da regista. Per questo resta una soluzione marginale. Oltretutto, l’Inter sta ancora cercando un centrale mancino da far giocare nei tre in difesa. Il brasiliano Renan e il croato Perkovic sono i nomi sul taccuino di Ausilio e Marotta, più Leoni della Samp (destro di piede). Bastoni non si tocca, ma l’Inzagata potrebbe toccare anche lui.
Fonte: gazzetta.it