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UEFA Europa Conference League

Başakşehir, il "Rosso Istanbul" avversario della Fiorentina in Conference League

Bruno Bottaro
Başakşehir, il "Rosso Istanbul" avversario della Fiorentina in Conference LeagueDAZN

“Gli aeroporti sono fatti per uscire in fretta, riaccendendo il cellulare, nell’attesa di una chiamata che non arriva; o per aspettare un volo in ritardo, con l’iPad acceso, senza neppure la curiosità di guardare in faccia chi ti è seduto accanto.”

La penna di Ferzan Özpetek ha raccontato tante sfumature della Turchia, e avrebbe descritto il quartiere di Başakşehir esattamente con parole simili a quelle scritte in “Rosso Istanbul”, uno dei suoi più apprezzati romanzi. Chiunque anche oggi si ritrovi a uscire dal nuovo, gigantesco e luminoso aeroporto di Istanbul, circondato da una distesa arida e destinata a essere a breve un altro degli ennesimi cantieri della megalopoli, incontra quasi subito quel cartello, e lo legge distrattamente.

Başakşehir.

Un cartello come altri, se non si segue un po’ di pallone.

La storia del Başakşehir

Chi invece ama il calcio a tutte le sue latitudini già conosce bene quel nome, quello del club che nel 2020 ha conquistato il titolo nazionale, interrompendo il dominio incontrastato delle altre “grandi” del Paese, un’impresa riuscita in precedenza soltanto a Bursaspor e Trabzonspor.

Un’eccezione alla regola, che vorrebbe Galatasaray, Fenerbahçe e Beşiktaş a spartirsi ogni anno la torta, e a sedersi ben poche volte al tavolo dei grandi in Europa. Solo il Galatasaray ha vinto un trofeo continentale, nel 2000, sconfiggendo l’Arsenal ai rigori in finale di Coppa UEFA – oggi Europa League.

Da allora, a parte qualche impresa sporadica, il calcio in Turchia ha vissuto più fallimenti per debiti pregressi che trionfi sul campo.

Un progetto recente

Non è stato così difficile, in fondo, per un progetto recente come quello del Başakşehir, trovare la strada per imporsi. La forza politica del presidente Gümüşdağ, uomo nelle cerchie giuste, è stata spesso vista dalle avversarie come la principale forza di un club vicino al partito di governo, più che una squadra di calcio vera e propria. Ma il Başakşehir è anche l’unico club turco con un ‘board’ di 8 persone, e un’organizzazione e struttura aziendale simile a quelle europee.

La fondazione

Fondato nel 2014 sulle ceneri dell’odiato club calcistico del comune, il Başakşehir è soprattutto un tentativo di rendere nobile la periferia ovest di Istanbul, una distesa in cui sono stati costruiti diversi quartieri di lusso, l’aeroporto e nuove zone abitative, ma che resta fondamentalmente un luogo desolato, lontano dalle luci sfavillanti del Bosforo. Un posto “da cui uscire in fretta”, citando Özpetek.

Con iniziative paragonabili a quelle dell’Atalanta, il Başakşehir ha offerto biglietti gratis a bambini e ragazzi della zona, con l’obiettivo dichiarato di “creare i tifosi del futuro”, perché gli attuali sono cresciuti guardando calcio con ben altre maglie e tradizioni. Per ora l’obiettivo non è ancora riuscito del tutto, e lo stadio fatica a riempirsi. Ma il progetto calcistico regge, e in Europa dice la sua.

Il Başakşehir contro la Fiorentina in EL

Dopo il titolo vinto da Okan Buruk in panchina nel 2020, è arrivato ad allenare a Başakşehir il suo ex compagno di squadra all’Inter, Emre Belözoğlu. Con una striscia di imbattibilità durata da marzo a ottobre, ha dimostrato di aver creato un gruppo coeso e roccioso.

La Fiorentina, reduce dal 3-4 subito dall’Inter, tornerà sul campo del Franchi con poche certezze difensive; tuttavia, anche il Başakşehir ha mostrato qualche crepa nell’1-0 subito dal Fenerbahçe nel finale lo scorso weekend. Non è più imbattibile la corazzata di Emre, e già questa è una bella notizia per poter esorcizzare il 3-0 subito a Istanbul.

Il resto, per la Fiorentina, ce lo ricorda Ferzan Özpetek: “Impara dai fiori ad essere paziente, ad aspettare, perché i fiori lo sanno che dopo un gelido inverno arriva la primavera.”