La Champions è lì. A pochi passi. Forse tre, dipende da cosa succederà in Napoli-Bologna e Atalanta-Roma. Però è lì. E Bologna è pazza di pensieri che valicano qualcosa di “oltre” e soprattutto di altro, visto che un’annata del genere non c’era mai stata nell’Era Saputo e considerando che l’Europa arriverà 22 anni dopo l’ultima apparizione (Intertoto) e venticinque dall’ultima Coppa Uefa, progenitrice dell’attuale Europa League. Bologna sogna è un titolo facile; ma Bologna città, pur rispettando i “rumors” di mercato e apprezzando che i propri giocatori vengano visti come big, non ama vederli sempre accostati ad altre squadre. Per questo immagina che un Champions serva da magnete, un “fermi tutti” simbolico oltre che pratico. E in società? Sognano ma ad occhi aperti: pensando, calcolando, distribuendo sobrietà e attendendo. Una cosa è certa: nessuno vuole che il Bologna sia scambiato per una bottega da saccheggiare, un sistema aggredibile. Non lo è, anche perché "c’è una prospettiva a lungo termine – racconta in pubblico e in privato spesso l’ad del Bologna Claudio Fenucci -: siamo una società forte, una delle più solide che ci sono in A e non c’è alcuna intenzione in futuro di cambiare questo gruppo".
Il consolidamento graduale in A, passando anche da momenti durissimi ha affiatato tutti, creato basi e portato la possibilità di crescere: e allora è lì che il Bologna ha cominciato a mettere le radici. In tutto questo, non c’è dubbio che i giocatori e Motta piacciano: ma non c’è nulla di scritto, Thiago non ha ancora deciso e Saputo spera di tenerlo davvero. "Siamo in lotta con squadre che ogni anno partono per arrivare in Champions League, hanno ricavi che consentono di programmare questi obiettivi – ancora Fenucci -. Abbiamo una rosa che sta dimostrando la sua forza e un allenatore che auspichiamo voglia proseguire con noi. Zirkzee, Ferguson, Calafiori? Vorremmo tenere tutti in rossoblù, che è il loro colore". Al “Premio Bulgarelli”, assegnato a Ferguson che dovrà stare fermo per cinque mesi, proprio Fenucci ha detto: "Noi vorremmo che Lewis facesse come Bulgarelli, che stesse qui ancora a lungo". Il tutto mentre lo scozzese parlava di Champions. Aria nuova. Ma le facce non si ha intenzione di cambiarle: nessuno, al momento, ha chiesto di andare via. E anche questi sono segnali prima di una volata da sogno e di un mercato che ancora non ha scritto nulla di nulla.
Il “mantra” dell’ad Claudio Fenucci è chiaro ed è voce che riporta il volere di un Joey Saputo sempre più bolognese (a breve il Consiglio Comunale darà l’ok per la cittadinanza onoraria) e sempre più affascinato da una macchina che si è fatta quasi perfetta, comunque credibile e sostenibile. E il “mantra”, Fenucci lo ripete spesso e lo ha ripetuto urbi et orbi anche a RDS Lega-Serie A poco tempo fa. "Il Bologna è una società solida e la volontà è di proseguire sia con l’allenatore che coi giocatori che ci sono ora. C’è una prospettiva a lungo termine, pertanto vivo gli accostamenti dei nostri giocatori ai simboli di altri club con sensazioni non piacevoli, ma sono sicuro che questo abbia un effetto limitato sulla squadra: sono tutti concentrati qui". Che i giocatori del Bologna piacciano non è una novità. Né serve il silenziatore perché i “rumors” ci sono e vanno registrati, anche se poi – più di altri – Zirkzee sarà arbitro del proprio destino, avendo quella clausola esclusiva col Bayern Monaco. Ma un conto è volere e un conto – in questo caso – è smantellare. E il Bologna se davvero riuscirà ad andare nella nuova Champions League, beh, non smantellerà, non abbasserà il livello e anzi delle due alzerà quello del tetto-ingaggi, senza sperperi né smantellamenti. Del resto il “nuovo” Saputo lo ha sempre sostenuto. "Una volta che ci metto la faccia – ha detto recentemente il presidente del Bologna - voglio che sia un successo. Per anzianità di servizio sono il secondo presidente della storia dopo Dall’Ara? Spero di fare come lui… La cittadinanza onoraria di Bologna? Ne sono orgoglioso, mi sento parte di questa comunità". La “comunità” vuole che l’anno fatato abbia un seguito: Saputo è il primo a volerlo.
Fonte: Gazzetta.it