Bologna-Milan non si giocherà nel weekend: la Lega ha deciso per il rinvio dopo una mattinata concitata, piena di colpi di scena. Ora resta il problema di decidere quando giocare, con le prime date disponibili nel 2025. Nei tentativi della Lega, Como per tutta la mattina è stato il piano A, considerato che era stato trovato l'accordo con sindaco, questore e prefetto per giocare al Sinigaglia. I problemi emersi in mattinata, non ultima la contrarietà del Bologna, hanno raffreddato la pista. Non per caso, la Lega in mattinata aveva contattato anche Empoli: il club toscano ha dato la sua disponibilità, ma anche qui il tentativo non è andato a buon fine. Nota a margine: a Como o Empoli si sarebbe giocato senza spettatori. Troppo ristretti i tempi per la messa in vendita dei biglietti.
Ma che è successo in Lega? La situazione non è stata semplice perché tra i due club non c'è stato accordo. Il Milan avrebbe voluto giocare la partita subito, come ha detto chiaramente il suo presidente Paolo Scaroni già all'ingresso in Lega per l'assemblea: "Non mi sono occupato del tema, ma penso che o si gioca a porte chiuse o si gioca da un'altra parte. L'ipotesi che non si giochi francamente...".
E invece... Il Bologna invece ha spinto per non giocare, considerando le difficoltà che stanno vivendo molti suoi tifosi, visione che evidentemente ha prevalso. Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, già prima della decisione aveva fatto capire di essere soddisfatto dell'ipotesi rinvio, in quel momento sempre più probabile: "Questa mattina ho sentito i rappresentanti della Lega Calcio per un confronto che reputo utile. Mi sembra si stia andando verso una scelta di sensibilità verso il nostro territorio, per questo li ringrazio".
In mattinata la Lega ha tentato di trovare una sede alternativa per la partita. La prima novità è arrivata da Bologna. Dopo una riunione in cui il Sindaco Matteo Lepore ha mantenuto la propria posizione, presente anche il Prefetto Visconti, si è deciso di non giocare al Dall'Ara, nemmeno a porte chiuse. La palla così è passata alla Lega, che ha convocato un cda d'urgenza per affrontare il tema, terminato intorno alle 13.30 per fare spazio all'assemblea e ripreso alle 14.45 per arrivare a un dunque. Alla fine, ha vinto la linea del rinvio, per cui ha lavorato il Bologna.
Il Milan invece avrebbe voluto giocare. Il presidente del Milan, Paolo Scaroni, all'uscita della Lega ha commentato così: "Il Comune ha deciso... incomprensibile... Il sindaco ha vietato di giocare a porte chiuse, non ho capito perché. Di fronte all'ordinanza però abbassiamo la testa". L'amministratore delegato del Bologna, Claudio Fenucci, ha parlato di "difficoltà organizzative, oltre alla solidarietà per le famiglie colpite". Queste le sue parole: "Mi sembra che il rinvio sia la scelta più saggia anche perché consente di salvaguardare l’incasso della partita che in parte verrà devoluto alle popolazioni colpite. Ipotesi recupero? Non lo so, è di pertinenza della Lega. Sono tematiche organizzative che vanno affrontate difendendo l’interesse delle parti. Giocare le partite a porte chiuse e senza pubblico credo che sia sempre una sconfitta per il movimento. C’è una situazione di oggettiva difficoltà della zona dello stadio, dove ci sono stati anche dei crolli. Al di là della solidarietà che sempre esprimiamo per le famiglie, c’erano però anche situazioni oggettive che rendevano difficile la disputa della partita a Bologna".
La decisione è stata presa dal cda della Lega, così composto. Il presidente: Lorenzo Casini. Il vice presidente: Luca Percassi. L'amministratore delegato: Luigi De Siervo. Un consigliere indipendente: Gaetano Blandini. I consiglieri: Rebecca Corsi, Luca Percassi, Paolo Scaroni e Maurizio Setti. Non hanno invece diritto di voto i consiglieri federali Claudio Lotito e Giuseppe "Beppe" Marotta. La conseguenza principale per il Milan, ovviamente, è l'assenza di Theo Hernandez e Tijjani Reijnders per Milan-Napoli, partitissima in programma martedì sera. Il francese e l'olandese hanno una giornata di squalifica a testa (per Theo, è la seconda, con la prima scontata contro l'Udinese) e non potranno scontarla a Bologna. Un vantaggio indiretto per Antonio Conte e il Napoli. Lorenzo Casini, presidente di Lega, ha spiegato: "Al momento, calendario alla mano, il mese in cui sarà possibile recuperare la partita è febbraio. Ci sarebbe il giorno di Natale, come ipotesi, ma stiamo valutando. Spostare Verona-Milan? No, perché si entra in uno spostamento a catena. Si è tentato di interloquire col sindaco per poter giocare a porte chiuse, ma dal comune non c’è stata disponibilità". I biglietti acquistati saranno validi anche per il recupero, indipendentemente dalla data. Per chi volesse invece chiedere un rimborso, nei prossimi giorni saranno comunicate dal Bologna tempistiche e modalità.
Fonte: Gazzetta.it