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Calcio

Bomber, capitano, uomo immagine: Lautaro, cosa c'è dietro a uno scudetto speciale

Andrea Ramazzotti
Bomber, capitano, uomo immagine: Lautaro, cosa c'è dietro a uno scudetto specialeN/A
Il Toro è il leader riconosciuto del gruppo che ha saputo trascinare, nel momento più importante, con i gol e la generosità

La sua prima stagione con la fascia di capitano dell'Inter al braccio ha segnato l'ingresso di Lautaro Martinez tra i grandi bomber della storia del club nerazzurro e del calcio italiano. Il Toro è a quota 128 reti in nerazzurro e ha superato sia Vieri sia Icardi, ma soprattutto ha infranto la barriera dei 100 gol in Serie A ed è a un passo dal conquistare per la prima volta il titolo di capocannoniere del campionato. Ha già battuto il suo record stagionale in A (23 centri; erano stati 21 nel 2021-22 e nel 2022-23) e adesso punta anche al suo record complessivo, le 28 reti dell'anno scorso (è a 26): lo avrebbe già superato da un pezzo se non si fosse "bloccato" il 28 febbraio, il giorno del suo ultimo gol. Un digiuno del quale avrebbe fatto volentieri a meno, ma che non gli ha impedito ieri di essere una delle anime della festa. Sia sul prato di San Siro sia sul pullman che ha fatto la parata per le vie della città. Con addosso la bandiera dell'Argentina e la sciarpa nerazzurra, ha partecipato ai cori lanciati da Barella e Dimarco ed è stato applaudito dalla folla. Del resto Lautaro è il leader riconosciuto della squadra, quello che l'ha trascinata con 8 reti nella striscia di 10 affermazioni che hanno permesso l'allungo su Juve e Milan. Rispetto al 2018, quando è arrivato giovanissimo dal Racing, il Toro è un altro giocatore. Allora il club per "proteggerlo" da eventuali assalti di top club gli aveva messo una clausola da 111 milioni, mentre adesso, alla luce di ciò che ha dimostrato e vinto, quella potrebbe essere la sua reale valutazione.

A ventisei anni ha già festeggiato due scudetti, due Coppe Italia e tre Supercoppe italiane più i trofei con l'Argentina ovvero un Mondiale, una Coppa America e una Finalissima. Un biglietto da visita niente male. E sarà lui alla penultima giornata ad alzare la coppa che va ai campioni d'Italia, esattamente come successo a gennaio a Riad con la Supercoppa, strappata nella finale al Napoli grazie a un suo guizzo. In questo 2023-24 Lautaro di gol ne ha fatti molti e quasi tutti "pesanti". E' mancato un po' in Champions, ma in Serie A è stato un fattore. Anzi, un trascinatore. Non ha sentito il "tradimento" di quel Lukaku con il quale aveva un ottimo feeling in campo e fuori. Anzi, tatticamente con Thuram forse si è trovato ancora meglio. Questa estate Lautaro giocherà la Coppa America con la Seleccion e l'idea dell'Inter è farlo arrivare a quella manifestazione con il rinnovo del contratto firmato. A breve ci sarà un nuovo incontro e i tifosi sperano che sia quello della fumata bianca. Visto il legame che il ragazzo di Bahia Blanca ha con la maglia nerazzurra, non riescono ad immaginare un'Inter senza di lui. Neppure Inzaghi che lo coccola anche quando non segna perché sa quanto è importante per il gruppo. Ieri per esempio ha lasciato allo specialista Calhanoglu il rigore del 2-0. Voleva tanto sbloccarsi, ma ha resistito alla tentazione di calciarlo per il bene della squadra. Un'altra dimostrazione di maturità. Una decisione da capitano.

Fonte: Gazzetta.it