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Calcio

Bove, il cuore si ferma durante Fiorentina-Inter: è sedato in terapia intensiva, esclusi danni seri

Luigi Garlando
Bove, il cuore si ferma durante Fiorentina-Inter: è sedato in terapia intensiva, esclusi danni seriN/A
Il centrocampista viola, 22 anni, si è accasciato al suolo a gioco fermo ed è stato trasportato subito in ambulanza dopo il massaggio cardiaco. Il mancamento in tribuna della madre Tanya, poi accompagnata in ospedale dalla sindaca

È il 10’ del primo tempo quando Edoardo Bove e Denzel Dumfries entrano in contrasto all’interno dell’area viola. Si strattonano, le maglie si tendono, cadono a terra. L’arbitro fischia un fallo a carico dell’interista. Bove si rialza con la maglia strappata, toccandosi un fianco, forse un colpo subito o la caduta a terra. Un inserviente della Fiorentina recupera una maglia nuova, la lancia a Edoardo che si accosta a bordo campo a torso nudo. Infila la casacca, quella strappata vola dai tifosi. C’è già qualcosa che non va, il ragazzo segnala giramenti di testa. La partita riprende. Minuto 17’: Lautaro va in gol, ma il guardalinee avverte che Dumfries ha controllato la palla oltre la linea laterale. Si accende una discussione. La bandierina si è alzata o no? A pochi metri, davanti alla panchina dell’Inter si consuma il dramma. Edoardo si piega sulle ginocchia, sembra che si stia allacciando le scarpe. In realtà, appoggia solo le mani a terra, cerca stabilità perché in piedi deve aver provato una sensazione di vertigine. Indugia qualche secondo, poi prova a rialzarsi, è accanto a Dumfries. Si allontana di un passo, due, tre... Sono passi lenti, pesanti, poi crolla ai piedi di Calhanoglu.

Non è un tonfo secco come quello di Eriksen a Euro ’21, è come se Edoardo si fosse preparato alla caduta, è riuscito a girarsi parzialmente di lato. Ha perso i sensi. E qui comincia la grande paura. Inzaghi scatta dalla panchina, scivola sul prato, cade. Accorrono i medici delle due squadre. I giocatori fanno cerchio, invocano i sanitari. La paura esaspera le reazioni, accelera il tempo, fa sembrare tutto troppo lento. L’ambulanza si avvicina al campo, ma, per protocollo non può entrare, Gosens tira manate sui vetri, Ranieri strattona un sanitario, qualcuno piange, tutti urlano, Dimarco è tra i più impressionati. I barellieri attraversano il campo di corsa, caricano Edoardo, lo portano sull’ambulanza che non parte subito. Il defibrillatore rimette in moto il cuore che si era fermato: arresto cardiaco. I 5 minuti trascorsi dall’arrivo alla partenza dell’ambulanza per l’ospedale Careggi sono parsi cinque secoli. Comuzzo, il più giovane, vaga con la testa tra le mani. Dodò è seduto a terra a capo chino. Bastoni conforta l’amico Colpani, sono cresciuti insieme all’Atalanta. L’arbitro Daniele Doveri pallido e stravolto dall’accaduto. Le tribune del Franchi sono muri di ghiaccio. Un’altra pugnalata bastarda del destino... La scomparsa del vicepresidente Joe Barone, il 19 marzo scorso. Ieri, in coda alla formazione viola anti-Inter, lo speaker aveva annunciato, come al solito: “Numero 13, Davide Astori, il capitano!”.

Dal 4 marzo 2018, maledetto giorno della morte del difensore a Udine, il popolo viola ha imparato ad applaudire al minuto 13 di ogni partita. Edoardo si è accasciato 4’ dopo, al 17’, anche lui arrivato a Firenze dalla Capitale, come Davide. Bove era in panchina il 14 aprile scorso, a Udine, quando il compagno di squadra Evan Ndicka crollò a terra. Con tutta l’anima ci auguriamo che la paura di ieri abbia lo stesso epilogo e che presto possiamo rivedere in campo il giovane centrocampista della Fiorentina. Di nuovo in gioco come Eriksen. Prima di tutto, lo auguriamo ai suoi genitori, Giovanni e Tanya, che ieri in tribuna hanno vissuto l’incubo di un figlio, abituato a correre tanto, che crollava a terra senza sensi. Il padre e Martina, fidanzata di Edoardo, hanno raggiunto subito Careggi. La madre ha avuto bisogno di riprendersi dall’emozione scioccante e ha raggiunto successivamente l’ospedale sull’auto del sindaco di Firenze, Sara Funaro. Il popolo del Franchi è rimasto a lungo sulle tribune, come impietrito, in attesa di comunicazioni ufficiali e di buone notizie dall’ospedale che, in parte, sono arrivate e hanno rasserenato lo stadio: Edoardo cosciente e in grado di respirare da solo. All’annuncio della sospensione di Fiorentina-Inter è seguito quello logico del rinvio che ha svuotato il Franchi.

I giocatori della Fiorentina sono corsi accanto al compagno di squadra. In serata, il primo bollettino ufficiale: "ACF Fiorentina e l’azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi comunicano che il calciatore Edoardo Bove, soccorso in campo in seguito alla perdita di coscienza occorsa durante la partita Fiorentina-Inter, si trova attualmente in sedazione farmacologica ricoverato in terapia intensiva. Il calciatore viola è arrivato stabile dal punto di visita emodinamico presso il pronto soccorso ed i primi accertamenti cardiologici e neurologici effettuati hanno escluso danni acuti a carico del sistema nervoso centrale e del sistema cardio respiratorio. Edoardo Bove sarà rivalutato nelle prossime 24 ore". Pensiamo sempre d’istinto che lo sport, regno dei corpi più sani, sia una zona franca della vita. Non è così, lo sport è vita in tutto e quindi aperto anche al dolore. Ora siamo tutti in curva per Edoardo. Tifiamo per la sua salute, il resto conta meno.

Fonte: gazzetta.it