Francesco Acerbi ha 36 anni, un polpaccio dispettoso e pensieri che continuano ad affollarsi: l’essere stato assolto dall’accusa di razzismo contro Juan Jesus lo ha sollevato nell’animo, ma non ha spostato il mirino verso di lui. In poco più di dieci giorni davvero tutto è cambiato attorno, anche la “sua” Inter è diversa in fondo. Nei giorni della bufera il club nerazzurro ha, infatti, rinforzato un convincimento che già nutriva: nel futuro bisognerebbe innovare anche in difesa, e proprio nel ruolo di “Ace”. Il centrale fedelissimo di Inzaghi è stato decisivo in questi anni, ma è lecito chiedersi se possa garantire la stessa affidabilità in futuro, anche dal punto di vista psicofisico dopo il caso che lo ha coinvolto. Lunedì il centralone a Pasquetta sarà titolare a San Siro contro l’Empoli, ma sul lungo periodo resta in bilico: sarà più difficile conservare questo stesso status anche nella squadra 2024-25. In casa nerazzurra, infatti, è iniziata la grande esplorazione dei profili migliori da piazzare dietro. E visto che le possibilità di spesa restano ridotte, si parte sempre dai parametri zero. Uno, interessante, è guardato a distanza da Milano anche se un mesetto fa ha contribuito a gettare un secchio di acqua gelata su Simone e i suoi ragazzi: Mario Hermoso, colonna della difesa del Colho fresco di passaggio ai quarti di Champions, sta trovando una certa difficoltà a farsi rinnovare il contratto dall’Atletico. Più passa il tempo e più cresce la possibilità che si liberi a zero diventando un’occasione: questo 28enne spagnolo ha già tanta esperienza, ma soprattutto un’alta specializzazione nella difesa a tre. Esattamente come Acerbi, con cui condivide pure il piede: è un mancino, piuttosto raffinato per gli standard del retroguardia del Cholo. In ogni caso, la rete nerazzurra è pronta per essere stesa in mare e già le prossime settimane diranno se sarà pescato un nuovo centrale: il sogno estremo di un prestito del coreano Kim, infelice a Monaco, o quello più reale di arrivare a un vecchio pallino come il n greco Konstantinos Mavropanos, oggi al West Ham, resistono sullo sfondo, ma la possibilità di risparmiare è sempre prioritaria in questi tempi di vacche magre.
Il club ha mantenuto un profilo basso e non ha gradito, al contrario, la voglia di esporsi del giocatore nel pieno della bufera (e anche dopo...). La gestione della crisi fino alla sentenza non ha, comunque, impedito alla società di fare riflessioni più ampie che hanno toccato in generale il ruolo che oggi occupa Acerbi. In questi casi, scontato quasi dirlo, il mercato è quasi sempre un approdo naturale. Nella difesa del futuro servirà dunque ringiovanire e alzare pure l’asticella: non avrà ancora ricevuto un’offerta di rinnovo a Madrid, ma Hermoso frequenta la Champions ininterrottamente dal 2019. Dopo qualche anno sulle montagne russe, ha alzato definitivamente il livello proprio in questa stagione che potrebbe essere l’ultima in patria. Non mancano gli estimatori per iniziare una nuova storia da parametro zero, soprattutto in Premier, ma la proposta nerazzurra verrà ascoltata con grande interesse: l’appeal dell’Inter è cresciuto negli ultimi tempi e, trattandosi di svincolato, ci sarebbero i margini per uno stipendio secondo le richieste (circa 5 milioni a stagione). I dirigenti di Zhang lo vedono sia centrale che braccetto sinistro e la decisione con cui si muoveranno sarà decisiva in questa partita. Nei loro pensieri, però, pesa parecchio la carta di identità di Acerbi. E pure i due mesi che il difensore ha passato fuori in stagione per il polpaccio destro.
Hermoso ha sconfitto Acerbi sul prato del Metropolitano, nella notte in cui l’Inter ha iniziato a complicarsi la vita. Poi sarebbe arrivato il Napoli e il duello avvelenato con Juan Jesus: nessuna prova per i giudici, che hanno deciso l’assoluzione, ma versioni ancora discordanti dei due protagonisti. Se i tifosi delle altre squadre sono insorti contro la sentenza, anche in parte del variegato mondo interista in tanti continuano a non essere soddisfatti fino in fondo: si sarebbero risparmiati anche il minimo accostamento alla parola ”razzismo”. Il difensore nerazzurro ha comunque ripreso una normalità fatta di allenamenti ad Appiano, forte però del favore dalla giustizia sportiva. Insomma, intende semplicemente andare oltre, ma forse chi desidera più di ogni altro voltare pagina è proprio l’Inter.
Fonte: Gazzetta.it