Nel ruolo di capo delegazione si è calato alla grande e non a caso stamani è stato Gigi Buffon a parlare a Casa Azzurri durante la premiazione del concorso ‘Il migliore gol delle nostre nazionali: fai gol anche tu!‘ indetto dall’Ambasciata italiana, in collaborazione con la Figc. "La vittoria contro l'Albania - ha detto l'ex numero 1 della Juventus e della Nazionale - è frutto dell'equilibrio e della consapevolezza che questo gruppo ha acquisito. Da quando è arrivato sulla panchina dell'Italia, Spalletti ha chiesto sempre di aggrapparsi al gioco, di sforzarsi di giocare in ogni occasione e credo che i risultati si siano visti. Il successo è stato meritato".
Non tutto però è filato nel verso giusto: "Il mister è bravissimo a tirare fuori il massimo da tutti usando a volte il bastone e a volte la carotina. Bisogna imparare a essere più cinici perché con tutte le occasioni che abbiamo avuto nel primo tempo, avremmo potuto chiudere prima il match e nel finale non avremmo rischiato di subire il 2-2. Io però preferisco guardare il bicchiere mezzo pieno e pensare che, dopo un inizio shock che ci è costato l'1-0, in un quarto d'ora siamo stati capaci di ribaltare il risultato. E' stato secondo me un segnale forte". Buffon ha poi fatto un parallelo tra il c.t. e Marcello Lippi, sulla panchina nel 2006 quando in Germania la Nazionale si è laureata campione del mondo. "Tra di loro c'è molta somiglianza per come gestiscono gli uomini e il gruppo. C'è un momento nel quale è bello essere amico, ma a volte devi far capire allo spogliatoio che sei un comandate: queste due cose alternate devono esserci se si vuole essere protagonisti fino in fondo. Il suo e il nostro desiderio è quello di ottenere sempre il massimo e possiamo riuscirci se andiamo avanti sulla strada intrapresa".
Fatti i complimenti a Donnarumma per la parata che all'ultimo minuto dei tempi regolamentari ha evitato il 2-2 dell'Albania ("In nazionale ne ha già fatte tante, anche più difficili. Questa è stata molto importante e grazie al suo intervento abbiamo messo in ghiaccio la vittoria"), ha parlato della sfida di giovedì contro la Spagna: "Nell'Europeo del 2016 abbiamo fatto agli spagnoli uno scherzetto (li abbiamo eliminati agli ottavi, ndr), ma quella era una Spagna a fine ciclo o con elementi importanti che di lì a poco avrebbero abbandonato la nazionale. Questa invece è una squadra forte e tosta. Anche noi però siamo una nazionale in crescita che tra due anni sarà quasi al top, ma che già adesso raggiunge livelli di performance elevati". Finale con qualche frase per i bambini: "Quando c’è l’Italia è l’unico momento in cui tutti tifiamo per la stessa squadra e remiamo tutti dalla stessa parte. Questa è una vera magia... Quando vengo in Germania mi commuovo se i bimbi mi salutano e mi riconoscono, perché penso di essere già passato come giocatore ma invece i ricordi vengono tramandati dai genitori. Del Piero? È stato bello abbracciarlo ieri sera in campo. Mi sono tornati in mente i ricordi del 2006 a Dortmund".
Fonte: Gazzetta.it