Piena fiducia nell’operato di Paolo Vanoli, interventi sul mercato di gennaio per far fronte all’assenza dello sfortunato Duvan Zapata, l’appello ai tifosi per sostenere la squadra, la conferma che Samuele Ricci resterà in maglia granata. Questi e tanti altri temi sono stati affrontati ieri dal presidente del Torino Urbano Cairo, intervenuto a Radio Sportiva nel giorno del 118° compleanno del club, dopo aver superato il record di longevità come presidente della società granata. "In questa stagione - le parole di Cairo - siamo partiti bene, poi sicuramente l’infortunio di Zapata ci ha penalizzato. Però ora dobbiamo pensare a quelli che siamo e dimenticare un infortunio che ci è dispiaciuto sia dal punto di vista sportivo ma anche da quello umano, perché Duvan è il nostro capitano e un ragazzo straordinario". L’imperativo ora è guardare avanti e cercare di ricominciare a fare punti. Con Vanoli in panchina, confermatissimo: "C’è stato un calendario che ultimamente era piuttosto complicato. Ora c’è molta voglia di fare bene. Vanoli è sul pezzo, concentrato, la squadra è con lui e lo segue. Il mister è bravo, è capace, e da parte mia per lui c’è tutta la fiducia e l’appoggio".
Il Torino interverrà sul mercato: del resto l’infortunio di Zapata ha creato un buco importante in attacco. "Da parte mia - ha aggiunto Cairo - c’è tutta la volontà a gennaio di fare quegli interventi che servono per migliorare la squadra e dare a Vanoli quei giocatori in più che possono essere utili per un cammino migliore. Proprio oggi (ieri ndr) stiamo facendo nel mio ufficio un incontro col d.s. Vagnati e gli altri collaboratori per stabilire la strategia in vista del mercato. Un attaccante è sicuramente un obiettivo, poi vediamo quando tutto si sarà concretizzato: le idee le abbiamo chiare e per ora non aggiungo altro. Ricci? Resta con noi". Poi Cairo è intervenuto sul rapporto altalenante con i tifosi, che ultimamente hanno manifestato dissenso.
"La gente ha giustamente ambizione e voglia di fare meglio e di più. Io non dico che quello che ho fatto sia il massimo possibile, qualcuno ha fatto meglio di noi, ma tanti hanno fatto anche peggio. Poi è chiaro che i tifosi per noi siano fondamentali. Nel 2005, quando cominciammo, eravamo una specie di armata brancaleone ma il grande aiuto dei tifosi ci diede una mano pazzesca. Secondo me questo dovrebbero fare loro oggi, indipendentemente da me: alcuni possono essere anche contro di me, succede in tante altre piazze e non c’è niente di male. Però, visto che tifano Toro con grande passione, più che contestare me dovrebbero appoggiare la squadra. Io nelle cose che ho fatto ho sempre avuto ambizione e, perlomeno nell’editoria, credo di aver ottenuto dei risultati molto buoni. Anche col Toro avevo e ho la stessa ambizione, però c’è qualche difficoltà in più legata al fatto che tu competi contro squadre che hanno fatturati 3-4 volte superiori ai tuoi".
Poi il presidente Cairo ha fatto chiarezza sulle voci che riguardano Red Bull o presunti altri potenziali acquirenti della società granata. "La questione è semplice. Gli emissari di Red Bull li ho incontrati lo scorso luglio perché volevano diventare sponsor come energy drink e cosi è stato. Da allora non ci siamo più visti. Pif invece non li conosco neanche. Io non ho avuto nessun tipo di contatto con nessuno: le voci sono inventate. Come ho già detto, io non voglio rimanere al Toro a vita: se qualcuno che è più ricco di me e quindi ha la possibilità di investire di più e si presenterà da me, io sono disposto a parlare e a ragionare per trovare delle soluzioni positive. Al momento non ho ricevuto nessuna telefonata e non ho incontrato nessuno. Oggi tanti si ricordano, io per primo, quanto di buono fatto da Pianelli, che vinse anche uno scudetto. Però mi dicono anche che quando nel 1982 lasciò il Torino non era al culmine della sua popolarità. E vale anche per altri, come Sergio Rossi che venne contestato anche se arrivò una volta secondo. Io non pretendo di avere apprezzamenti. Però ho fatto sempre tutto con impegno, ho messo soldi di tasca mia, ho investito e non ho mai preso neanche un centesimo dal Torino". Il presidente del Torino e di Rcs Mediagroup ha anche smentito i rumor che riguardano la vendita del Giro d’Italia. "Questa è una fake assoluta - ha concluso Cairo -. Quello che abbiamo fatto è stato semplicemente concentrare in una società che si chiama Rcs Sports and Events quelli che sono i marchi all’interno del gruppo Rcs. Li abbiamo voluti unire insieme alla proprietà di Rcs Sport in questa capogruppo. Ma non c’è la minima intenzione di vendere il Giro d’Italia: ce lo teniamo stretto perché è un asset che è cresciuto in maniera incredibile in questi anni e crescerà ancora, perché il ciclismo è uno sport di grandissimo interesse per la gente e in questo campo noi vogliamo investire ancora di più".
Fonte: Gazzetta.it