Più ombre che luci nel futuro di Francesco Calzona sulla panchina del Napoli. L'attuale tecnico azzurro ha ereditato la squadra dall'esonero di Mazzarri, mantenendo comunque il ruolo di ct della Slovacchia, nazionale che guiderà al prossimo Campionato europeo 2024. E ai microfoni di SportMediaset, Calzona ha fatto il punto della sua posizione: dagli obiettivi stagionali all'eventuale permanenza, soffermandosi anche sul caso Juan Jesus. Finché la matematica non ci condanna io e i ragazzi ci crediamo, ma è ovvio che ci serve un filotto di vittorie.
Abbiamo la fortuna di avere scontri diretti nelle prossime giornate, da sfruttare per rosicchiare punti a chi ci sta davanti. I ragazzi mi seguono e sono usciti da un periodo difficile, stiamo dando tutto. Andiamo avanti e poi vedremo, sperando di raggiungere una posizione importante col Napoli". Sulla Champions e la rimonta sfiorata fuori casa contro il Barcellona c'è qualche rimpianto. "I rimpianti ci sono per il rigore non dato a Osimhen e per l'occasione di Lindstrom, pareggiare da 0-2 ci avrebbe dato un bello slancio. C'è dispiacere, ma guardiamo al campionato ora". "Juan Jesus non l'ho sentito perché, essendo in Slovacchia, mi sono concentrato sulla nazionale. A fine partita l'ho visto 20-30 secondi e gli ho fatto i complimenti per la gara. Poi ho avuto le interviste e non ho avuto modo di parlarci. C'è la giustizia sportiva, farà il suo corso" "Il doppio impegno, per come lavoro io col mio staff, sarebbe incompatibile. Questa situazione è capitata in un momento in cui era possibile farlo, però non credo sia compatibile quando ci sono competizioni ufficiali. Non penso alla riconferma perché gli accordi con De Laurentiis sono solo per questi mesi. Ho un contratto con la federazione slovacca, che ringrazio per avermi permesso di allenare la squadra che sognavo.
Fonte: Gazzetta.it