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Calcio

Camarda e il super 2024 in centrifuga: ora un (altro) Europeo, poi il Milan Futuro

Marco Pasotto
Camarda e il super 2024 in centrifuga: ora un (altro) Europeo, poi il Milan FuturoN/A

Si è arrivati a un livello in cui sarebbe saggio trovare un punto di incontro, o quanto meno provarci, quando si parla di gestione dei giovani talenti (ma quelli giovani davvero, non gli over 20). Da una parte la schiera di quelli che “non bisogna mettere pressione e lasciarli crescere per gradi”. Dall’altra – magari ispirati dalle imprese di Yamal - quelli che “se sono bravi, bisogna puntarci forte e inserirli subito nel mondo dei grandi”. E poi, in mezzo ai due gruppi ultrà, ci sono quelli come Francesco Camarda. Che ha otto mesi in meno di Lamine e, ora come ora, è il prodotto italiano filosoficamente più assimilabile alla stellina spagnola.

La vita del 16enne Francesco è diventata una sorta di elettrizzante centrifuga perenne nella quale è stato per forza di cose costretto a crescere di colpo. Lo vogliono tutti, lo cercano tutti, lo identificano tutti come il golden boy di riferimento per curare la depressione del calcio italiano. In termini individuali (per le sue qualità) e in termini complessivi (la capacità del nostro sistema calcio di generare talenti). Di certo non sono molti i giocatori che alla sua età possono raccontare di essere stati convocati per due Europei con la nazionale.

È anche ragionevole pensare che il Milan da un lato gonfi il petto di orgoglio e dall’altro incroci le dita sul super utilizzo della sua stellina. Per la quale, giova ricordarlo, è in arrivo una stagione 2024-25 particolarmente complessa. Perché, come ha sottolineato vigorosamente Ibrahimovic, un conto è giocare in Primavera tra ragazzini, un altro sui campi di C contro difensori che – uno dopo l’altro, sarà così per tutti – avranno come primo obiettivo disarmare il baby talento e possibilmente fargli fare brutta figura. “All'inizio farà fatica – ha detto Ibra -. Siamo qua per proteggerlo, la responsabilità è nostra. Dobbiamo dargli il tempo di crescere passo dopo passo. Dobbiamo prepararlo ad arrivare in prima squadra. Ci crediamo tanto, è uno di quei talenti con grande potenzialità. Se fosse pronto già ora, il numero 9 di Fonseca sarebbe lui”.

Ecco, va bene la centrifuga, ma così sarebbe un po’ troppo. Per Francesco il 2024 si sta confermando un anno pazzesco. Roba da far girare la testa già al primo squillo, figurarsi dopo mesi in cui se ne sono inseguiti uno dopo l’altro. In ordine cronologico: il debutto in prima squadra, ovvero in Serie A, ovvero il più giovane esordiente di sempre nella storia del campionato italiano (15 anni, 8 mesi, 23 giorni); la conquista con l’Italia dell’Europeo Under 17, dove è stato eletto miglior giocatore del torneo; la firma sul suo primo contratto da professionista con il Milan; l’assegnazione ufficiale, a 16 anni, alla rosa del neonato Milan Futuro, ovvero l’impiego nel campionato di Serie C; e infine, la convocazione per l’Europeo Under 19, che prenderà il via lunedì in Irlanda del Nord, chiamato dal c.t. Corradi (che ha convocato anche altri quattro milanisti, la rappresentanza più numerosa).

Fonte: gazzetta.it