Sarà Szymon Marciniak ad arbitrare la finale di Champions League tra Inter e Manchester City. Il fischietto polacco, nato il 7 gennaio 1981 a Płock, in Polonia, è considerato uno dei direttori di gara più importanti e rispettati a livello internazionale.
Dopo la finale della Coppa del Mondo, toccherà guidare anche l'epilogo della massima competizione europea.
Chi è Marciniak?
Marciniak ha iniziato la sua carriera arbitrale nel 2002, dirigendo partite a livello nazionale in Polonia. Nel corso degli anni, ha dimostrato le sue abilità e competenze, guadagnandosi la promozione al rango di arbitro internazionale.
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Il percorso in Europa
Dal 2011, Marciniak ha iniziato ad arbitrare partite in competizioni europee - dapprima in Europa League e poi in Champions League -, prendendo anche parte a importanti tornei internazionali, inclusi gli Europei 2016 in Francia e la Coppa del Mondo 2018 in Russia.
Proprio dal torneo in Russia è arrivata una veloce consacrazione ai massimi livelli del calcio europeo. A sceglierlo, per la finale di Champions, è stato il designatore UEFA Roberto Rosetti.
Contro l'Inter
I nerazzurri hanno già incrociato il fischietto polacco in questa stagione: Marciniak aveva arbitrato nella gara del Camp Nou con il Barcellona e ha superato indenne l'ottavo di finale di ritorno contro il Porto, al Do Dragao.
In generale, Inter e Marciniak si sono incontrati 7 volte: la prima agli ottavi di finale di Europa League 2014-2015 (sconfitta contro il Wolfsburg).
Il rischio di cambio arbitro, poi la conferma
Simon Marciniak, a pochi giorni da Manchester City-Inter, è stato in dubbio a causa del polverone mediatico nato da una sua partecipazione ad un evento in Polonia ad un evento di estrema destra con protagonista Mentzen, noto per le sue opinioni antisemite e omofobe. Allarme rientrato: sono arrivate le scuse del fischietto e la conferma per la sfida di Istanbul.
Come arbitra Marciniak?
Marciniak è noto per il suo stile di arbitraggio rigoroso e imparziale. È considerato un arbitro che applica le regole del gioco in modo deciso e coerente, mantenendo un controllo saldo del campo.
La sua presenza nelle partite è caratterizzata da una gestione autoritaria, che gli consente di prendere decisioni importanti e di mantenere il rispetto dei giocatori e degli allenatori. La sua professionalità e l'esperienza accumulata nel corso degli anni lo hanno reso uno degli arbitri preferiti sia dai club che dalle federazioni calcistiche.