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Calcio

Dalla MLS al Milan passando per l'Arsenal: Gazidis, l'uomo del bilancio

Redazione
Dalla MLS al Milan passando per l'Arsenal: Gazidis, l'uomo del bilancioDAZN
Negli Usa ha lanciato il marchio del campionato di calcio, a Londra ha reso ricchi i Gunners nonostante le poche vittorie. E con il Diavolo lo Scudetto è anche suo

L’acquisto del club sotto osservazione, indagati Ivan Gazidis e Giorgio Furlani: questa è la "bomba" mediatica esplosa a Milano e che potrebbe sconvolgere il mondo rossonero. Secondo la Procura di Milano, infatti, il controllo del Milan non sarebbe mai passato effettivamente nelle mani di Gerry Cardinale. E' stata perquisita la sede, con l’accusa che si è fatta sentire secondo questi termini: “Sono state fornite informazioni parziali o false alla Figc”.

Da Casa Milan hanno fatto sapere di essere estranei a tutto ciò, ma nel frattempo Gazidis e Furlani dovranno rispondere di accuse pesanti. Nel dettaglio, l’ex e l’attuale dirigente rossonero sono indagati per “ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche e di vigilanza”. E ancora: “Che punisce gli amministratori e i dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili che, al fine di ostacolare l’esercizio della vigilanza, occultano con mezzi fraudolenti i fatti che avrebbero dovuto comunicare in merito alla situazione contabile”.

La pena? Si può essere puniti con una reclusione da uno a quattro anni. Ed è punibile anche chi omette i fatti che sarebbe tenuto a comunicare”. Insomma, una situazione delicata su cui sia Gazidis sia Furlani proveranno a fare chiarezza. Loro che rappresentano il presente e il recente (importante e vincente) passato del Milan.

Stefano Pioli e Paolo Maldini festeggiano lo Scudetto del Milan.jpg

Espansione della MLS

Gazidis, classe ’64, è un dirigente sudafricano (nato a Johannesburg il 13 settembre) di origini greche. Nella sua carriera vanta esperienze importanti, a partire dal ruolo di vice-commissario della Major League Soccer ricoperto per sette anni (dal 2001 al 2008). Poi l’Arsenal, il capitolo più importante durato dal 2009 al 2018 come amministratore delegato. A seguire il Milan, del quale si parlerà più avanti. In queste due esperienze Gazidis si fece notare e valere con continuità.

A partire dal periodo statunitense: si trasferì nel 1992 per lavorare con un noto studio legale (nel 1986 si laureò in legge al St Edmund Hall dell’Università di Oxford). Il richiamo e la passione del calcio, però, si facevano sentire e dopo soli due anni (siamo nel 1994) accettò di far parte del team di fondatori che gestiva la Major League Soccer fino a diventarne, come detto, vice-commissario. Tifoso da ragazzo del Manchester City (dai quattro ai 18 anni fu proprio a Manchester con la famiglia, che si era trasferita nel Regno Unito), nel tempo il calcio è diventato una professione e un obiettivo: negli Stati Uniti era quello di espandere e valorizzare il marchio della MLS. Si occupò anche delle strategie di marketing, comprese quelle che riguardavano la Federazione messicana e la Concacaf Gold Cup. Poi ecco l’Arsenal, da amministratore delegato.

Pochi titoli, ma ricchezza

Ufficialmente Gazidis entrò a fare parte dei quadri dirigenziali dei Gunners il 1° gennaio 2009, il traguardo prioritario era quello di incrementare i ricavi e potenziare il marchio del club. Ciò che fa riflettere – e valorizza maggiormente il lavoro svolto a Londra – è il confronto tra questi risultati (pienamente raggiunti) e quelli sportivi, considerando che l’Arsenal non viveva il periodo migliore della propria storia: Gazidis, infatti, vinse solamente tre Fa Cup e tre Community Shield). Il fatturato, al contrario, aumentò notevolmente fino a raddoppiare durante il suo periodo di gestione. I bilanci sempre in attivo e i ricavi delle sponsorizzazioni in aumento (in primis quella di Emirates, che dopo l’arrivo di Gazidis arrivò a versare fino a 40 milioni di euro, circa 30 in più rispetto al periodo precedente).

Sotto la sua gestione, inoltre, ci fu un cambiamento tecnico assolutamente storico con l’arrivo in panchina di Unai Emery come successore di Arsene Wenger: siamo nel 2018, questo può essere considerato come l’ultimo, grande lavoro di Gazidis all’Arsenal. Soprattutto per le sue abilità gestionali, quello che il Milan ufficializzò il 5 dicembre 2018 venne considerato come un vero e proprio “colpo di mercato societario”.

Conti, scudetto, Pioli

Nei suoi quattro anni a Milanello, i rossoneri hanno vissuto un periodo importante sotto tutti i punti di vista: in campo è stato raggiunto il ritorno in Champions League nel 2021 e, soprattutto, da applausi (perché inaspettato) lo Scudetto conquistato l’anno successivo. Come detto, però, il ruolo di Gazidis guardava in particolare al bilancio: quello del Milan è decisamente migliorato. Il rosso consolidato nell’ottobre 2022 era, infatti, di -66,5 milioni di euro: un passo avanti se confrontato al -94,6 del 2020-21. Il bilancio d’esercizio passa da un passivo di 97,9 milioni al -92,3 a giugno 2022, mentre il patrimonio netto del Milan è arrivato a circa 138 milioni.

E anche in panchina, come a Londra con il cambio Wenger-Emery, Gazidis ha lasciato il segno con il rinnovo di contratto di Stefano Pioli, il tecnico del diciannovesimo Scudetto, siglato nell’ottobre 2022 fino al 30 giugno 2025 a circa 4 milioni netti più bonus. La storia si è conclusa il 9 novembre 2002, con il comunicato da parte del Milan che specificava che il rapporto si sarebbe effettivamente interrotto il successivo 5 dicembre: al posto di Gazidis, proprio Furlani. Un altro profilo, un’altra figura. Con un’altra storia.