Sbarcato nella torrida Los Angeles a giugno, Giorgio Chiellini ha impiegato il minimo tempo indispensabile per avverare i sogni di una piazza affamata di successi. Ieri notte l'ex difensore della Juve ha alzato il titolo MLS con il suo LA FC, grazie alla vittoria alla lotteria dei rigori sul Philadelphia Union. Una gara pirotecnica e, come battezza proprio Giorgio alla Gazzetta dello Sport, "pazza", trascinatasi ai rigori dopo il 3-3 dei tempi supplementari. Una gara a cui l'azzurro non ha partecipato per colpa dei ricorrenti fastidi al polpaccio, ma che rimarrà per sempre impressa nella sua memoria. Di seguito un estratto dell'intervista alla Rosea.
Le parole di Chiellini dopo il successo in MLS
Sulla ricetta vincente a Los Angeles
"Ho subito capito lo spirito di questa città unica e bellissima, abituata a celebrare i grandi campioni. Io sono arrivato a giugno, ho trovato delle persone splendide. Sono stati mesi bellissimi in cui abbiamo costruito le basi per vincere il campionato credendoci sempre di più grazie a un grande spirito di squadra che è andato oltre ai singoli. Siamo un gruppo unito, tutti remano nella stessa direzione. Oggi sembrava tutto perso invece con un po’ di fortuna siamo qui a festeggiare. E per quello fatto durante l’anno credo che sia giusto cosi".
Orgoglio
"È un piacere entrare nella storia di questo club, va dato merito a una grande organizzazione che mi ha colpito fino dai primi colloqui in primavera. Ho capito immediatamente che volevano vincere, avevano in testa quest’unico obiettivo. Ci siamo riusciti. Dal punto di vista personale arrivare e potere alzare un altro trofeo mi riempie di gioia"
Sulla finale vinta
"Ho imparato subito che in MLS ci sono tante gare 'pazze', e quella di oggi contro Philadelphia che rappresenta il perfetto epilogo. Non ci poteva essere gara migliore. Sotto 3-2 a pochi minuti dalla fine del supplementare con un uomo in meno serviva un miracolo… ci ha pensato Bale. Ai rigori poi McCarthy si è superato…".
Come spenderà l'offseason?
"Sicuramente tanta Nba dal vivo... Poi tornerò un po’ in Italia a trovare i parenti e i miei amici. Ne ho bisogno dopo una annata così lunga. Qui si gioca da marzo a novembre e praticamente io non mi sono mai fermato. La prossima stagione dovremo difendere il titolo"