A settembre suona la campanella anche per Giorgio Chiellini. Sarà davvero come un primo giorno di scuola per l’ex capitano. Il conto alla rovescia è iniziato: dopo poco più di 800 giorni vissuti a distanza, le strade della Juventus e del difensore sono pronte a riunirsi. Concretamente e nel quotidiano. Era scritto dal giorno dell’addio, con tanto di giro di campo commovente tra le lacrime di tutto lo Stadium (maggio 2022), ma adesso è realtà. La Signora riabbraccia Chiellini, uno dei suoi cavalieri più fedeli e vincenti dei tempi moderni, ma ovviamente in un altro ruolo. Non più guerriero con il turbante, ma apprendista dirigente. Giorgio lo scorso mese ha chiuso l’avventura negli Stati Uniti, a fine agosto riprenderà la vita a Torino e a settembre tornerà a casa del tutto: alla Juventus. Chiellini, 40 anni fra pochi giorni, inizierà un percorso in società: in sede, non a bordo campo. Studierà e lavorerà a stretto contatto con il ramo più aziendale del club e con l’a.d. Maurizio Scanavino. Uno stagista da 561 presenze in bianconero. Chiellini conosce alla perfezione il calcio e la Juventus, ma dall’angolatura del giocatore. Adesso, invece, dovrà imparare come funziona il resto della macchina: dagli aspetti finanziari a quelli legati al marketing. Un po’ ha già cominciato a capirlo negli Usa. Una volta salutato il calcio (dicembre 2023), Chiellini ha preso lezioni da manager nei Los Angeles FC, il suo ultimo club da calciatore. E quando ancora collezionava scudetti in campo con la Juventus (unico sempre presente nel ciclo dei 9 tricolori consecutivi), si è laureato in Business Administration. Sensibilità tecnica da grande giocatore abbinata alle competenze economiche apprese all’Università. Un mix perfetto, tanto che negli ambienti bianconeri – e non soltanto in quelli – sono in molti a intravedere in Chiellini un potenziale Kalle Rummenigge in salsa juventina. Il tedesco ha vinto tutto in campo e dietro la scrivania con il Bayern. Ci proverà anche Chiellini, ma attraverso un percorso graduale e con la stessa umiltà e voglia di conoscere che da giocatore gli hanno permesso di arrivare sul tetto d’Europa con l’Italia partendo dalla sua Livorno. Magari, un po’ come gli è capitato in campo, strada facendo cambierà ruolo anche in società. Ma almeno inizialmente, Chiellini non sarà né un nuovo Pavel Nedved (vicepresidente dell’era Andrea Agnelli), né uno Zlatan Ibrahimovic o un Paolo Maldini della Juventus. Giorgio si muoverà più tra le stanze della sede che tra gli spogliatoi della Continassa. Sarà a contatto più con Scanavino che con Cristiano Giuntoli o Thiago Motta, di cui è stato compagno in Nazionale. Non avrà compiti tecnici e di mercato: si concentrerà sulla Juventus intesa come azienda. Ma non sarà una figurina o soltanto una bandiera da sventolare: avrà un ruolo operativo. Il ritorno di Chiellini completa la rivoluzione della dirigenza, iniziata lo scorso anno con l’avvento del d.t. Cristiano Giuntoli e rifinita negli ultimi mesi con gli arrivi dei collaboratori di fiducia Pompilio, Stefanelli e Sbravati. Giorgio ritroverà una Juventus molto diversa negli uomini rispetto a quella che ha lasciato da giocatore, ma riabbraccerà anche qualche persona che conosce bene. A partire dal gemello Claudio, d.s. della Juventus Next Gen.
Fonte: Gazzetta.it