Una partita da vero Chiesa. Non è un’esagerazione dire che domenica sera in Roma-Juventus si è rivisto il Federico in versione Europeo 2021. Scatti, dribbling, tiri. È mancato solo il gol, un po’ "per colpa" del portiere giallorosso Svilar, un po’ della mala sorte, con quel palo colpito al termine di una fantastica azione personale che ha ricordato gli spunti di papà Enrico. La prova positiva, dopo un periodo di alti e bassi, ha riacceso pure l’attenzione sul suo futuro. Chiesa ha ancora un anno di contratto con la Juve a 5 milioni di euro a stagione e al momento non si è arrivati a dama sul rinnovo, sebbene la novità sia la disponibilità di massima da parte di entrambe le parti a prolungare le nozze a Torino. Sono segnalate in rialzo le possibilità di un accordo fino al 2026. Ma per passare dalle intenzioni alle intese, servirà prima la certezza del ritorno in Champions.
Cristiano Giuntoli, anche prima della partita contro i giallorossi, ha ribadito come delle situazioni contrattuali se ne parlerà solamente a giugno, quando la società avrà più chiari i numeri del bilancio in chiusura. Il direttore tecnico bianconero resta comunque fiducioso che si possa trovare un accordo, anche alla luce dei buoni rapporti con l’agente di Fede, Fali Ramadani. In più, Chiesa sarebbe felice di restare a Torino, in un momento importante della sua vita anche fuori dal campo, con alle porte il matrimonio con la sua Lucia. La Juventus, in un periodo economico delicato, con l’esigenza di programmare il futuro in nome della sostenibilità, ha la necessità di tagliare l’esoso monte ingaggi attuale. Ergo, è complicato pensare che verrà sottoposta a Chiesa una proposta pluriennale a cifre simili o addirittura superiori a quelle attuali. Il rischio, però, è di perdere Fede a zero nel 2025. Dal canto suo, Chiesa difficilmente accetterebbe una decurtazione dell’ingaggio. Sa che nella prossima stagione la Juve sarà impegnata su cinque fronti (Serie A, Coppa Italia, Supercoppa italiana, Mondiale per Club e, con ogni probabilità, Champions League) ed è eccitato dalla possibilità di vivere la sfida in bianco e nero.
Magari con un progetto tecnico e tattico differente da quello degli ultimi anni e più adatto al suo stile di gioco. La nuova Juve potrebbe ripartire ad agosto con un cambio di modulo che preveda l’utilizzo di ali pure, proprio come lui. Al contempo, senza un nuovo contratto, la società dovrebbe giocoforza ragionare sulla cessione in questa estate. Uno scenario non meno incerto: Chiesa ha la vetrina dell’Europeo, ma ad ottobre compirà 27 anni e lo score delle ultime stagioni (dopo il brutto infortunio di due anni fa), combinato allo stipendio da top, non aiuterebbe ad attirare pretendenti all’altezza delle sue ambizioni. Ecco perché sia alla Juve che al calciatore potrebbe far comodo una via di mezzo, di cui si è già ragionato: il cosiddetto rinnovo ponte di un anno. In pratica, la scadenza verrebbe spostata al 2026, mantenendo inalterato l’ingaggio di Federico. Un’opzione che, proprio in questi giorni, viene vista di buon grado dall’entourage dello stesso Chiesa e che risolverebbe la questione nell’immediato. Il giocatore tra Europeo e prossima stagione in bianconero, piena di vetrine internazionali, avrebbe la chance di tornare sui livelli del passato e mettersi in mostra, mentre la Juve rinvierebbe il rischio di vederlo partire senza incassare un euro.
Fonte: Gazzetta.it