Fumata grigia, nulla di fatto. Il tanto atteso vertice tra il Napoli e Giovanni Di Lorenzo ha lasciato tutto come era prima, con due posizioni molto lontane l’una dall’altra e un messaggio chiaro da parte del club verso il giocatore: nessuna possibilità di cessione. A Milano, ieri sera, Vasco Rossi cantava “C’è chi dice no” sul palco del Meazza, facendo praticamente il verso a ciò che Antonio Conte aveva ribadito più volte a Mario Giuffredi in una stanza dell’hotel Parker’s di Napoli: no all’addio del capitano, no alla fine della sua avventura in azzurro. Soprattutto, no alla corte nemmeno troppo mascherata della Juventus. Due ore di colloquio non sono servite a trovare un punto di intesa, ma c’è prima di tutto la volontà di ridare tranquillità al giocatore, che sabato inizierà il suo Europeo con l’Italia. Da qui a fine mese, insomma, non si parlerà più del futuro di Di Lorenzo, che ha lasciato Napoli profondamente ferito e deluso dalla decisione della società di metterlo di fatto sul mercato. Fu proprio durante il colloquio conoscitivo avvenuto a Castel Volturno a pochi giorni dall’ultima di campionato tra il neo d.s. Manna e il capitano azzurro che il rapporto tra Di Lorenzo e il Napoli ha toccato il punto di non ritorno. Manna confermò le parole di De Laurentiis di qualche giorno prima, quando a margine della presentazione dei ritiri affermò che nel Napoli non c’erano incedibili. Ecco, il capitano si è sentito profondamento toccato, “sfiduciato” per dirla con le parole del suo agente, che qualche giorno più tardi annunciò il desiderio di Di Lorenzo di cambiare area. Poi, il campo, ha fatto il resto: contro il Lecce, nell’ultimo match, il capitano fu sostituito a cinque minuti dalla fine, finendo al centro dei fischi e della contestazione del pubblico azzurro. E da quel momento lo strappo è diventato insanabile. Ecco, più o meno Giuffredi ieri ha raccontato a Conte tutte le sensazioni negative vissute dal suo assistito nell’ultima folle stagione napoletana, confermando che al momento non esiste la possibilità di un passo indietro e di un finale diverso dalla cessione. Conte ha registrato il messaggio, ma poi ha ribattuto con le sue volontà. E anche queste sono chiare da tempo: Antonio ritiene Di Lorenzo un pilastro della rifondazione azzurra e sin dal primo colloquio con De Laurentiis ha sempre sottolineato come il suo progetto dovrà ripartire necessariamente dal capitano e dal talento di Kvara. E la posizione del tecnico non cambierà nelle prossime settimane, questa è una certezza. E il contratto rinnovato un anno fa dal capitano, per altre quattro stagioni, rende più solida l’idea di Conte. Che in serata, poi, ha lasciato Napoli, dopo due giorni di full immersion. Antonio ha messo in chiaro le cose: è cambiato il vento, testa bassa e lavorare. Tutti devono contribuire alla risalita del Napoli, a partire da Di Lorenzo. La Juve se ne faccia una ragione. Già, perché l’ex d.s. azzurro Cristiano Giuntoli continua a essere spettatore interessato della questione: fu lui a volere Giovanni a Napoli, e fu sempre lui insieme a Luciano Spalletti a individuare in Di Lorenzo il capitano giusto per il nuovo ciclo azzurro dopo le partenze dei veterani Insigne, Mertens e Koulibaly. Ma Conte e Manna sono stati ancora una volta categorici, tenendo il punto su tutto. Di Lorenzo è considerato un pilastro del nuovo progetto Napoli e la questione non si pone nemmeno. Conte aspetta di incontrarlo di persona per ripetere anche a lui ciò che ormai è chiaro a tutti. E per ricaricarlo di autostima e fiducia. Ma intanto, ieri, ha ascoltato dalla bocca del suo agente i motivi che lo hanno spinto a chiedere la cessione. Insomma, si è giocato a carte scoperte, con sincerità. Ma nessuno dei due ha fatto un passo verso l’altro.
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Conte dice no! Il Napoli allontana Di Lorenzo dalla Juve
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