Da Kvaratskhelia ad Okafor in fin dei conti è un attimo, un dribbling sbagliato (o magari giusto, secondo i “parametri” di De Laurentiis) e così il Napoli passa dall’uomo dei sogni - l’Mvp dello scudetto, mister 75 milioni - ad un acquisto last minute, quasi last second. Il mercato è diabolico, Giovanni Manna - il diesse - l’ha attraversato in lungo e in largo, l’ha cominciato con il portafoglio pieno e un caveau nel quale attingere per spendere e l’ha concluso con le tasche quasi vuote e la disponibilità ad investire un milione e mezzo per il prestito di Okafor dal Milan. E così la festa è finita, senza che sia stato invitato alla cerimonia il difensore che avrebbe fatto comodo (eccome) a Conte. Però Buongiorno sta rientrando, magari non serve, e non è neanche il caso di temere che un raffreddore o un’influenza si accanisca contro il Napoli, nella sua corsa allo scudetto con le spalle scoperte: così va la vita, a volte.
A metà gennaio Okafor era finito nel mirino del Lipsia, che dopo aver trovato un accordo col Milan aveva poi annullato l'affare a causa del mancato superamento delle visite mediche di rito: i tedeschi volevano un giocatore pronto fin da subito, allo svizzero serviva ancora una decina di giorni per mettersi in carreggiata. La mancata cessione di Okafor aveva di fatto bloccato il mercato del Milan, che in quei giorni stava trattando Marcus Rashford con il Manchester United. E c’è stato anche di peggio in passato: Rafa Benitez avviò la sua ultima stagione sognando Javer Mascherano e dovette ripiegare su David Lopez; a Sarri, campione d’inverno nel 2016, vennero concessi come rinforzi Regina e Grassi, uno avrebbe giocato complessivamente 14' e l’altro - complice un infortunio - non avrebbe mai visto il campo. Piccole storie a margine: ieri, oggi e domani, tra cui Kvara al Psg e Okafor al Napoli
Fonte: Gazzetta.it