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Calcio

Coppa America si parte: da Vinícius a Núñez, ecco le star a caccia dell'Argentina

Iacopo Iandiorio
Coppa America si parte: da Vinícius a Núñez, ecco le star a caccia dell'ArgentinaN/A
Dal 21 giugno al via il torneo sudamericano. Leo e soci per difendere il titolo. Brasile, Usa e Uruguay le altre favorite

Si riparte dall’Argentina, doppio campione in carica: del Mondo e della Coppa America 2021. E da lui, Leo Messi, 37 anni il 24 giugno, alla vigilia del secondo incontro per gli argentini di Scaloni contro il Cile. Alla sua ultima Coppa continentale di sicuro, forse ultimo torneo con la nazionale, anche se il c.t. conta di portare Leo al Mondiale del 2026. Di certo alla fine della traiettoria nazionale è l’ex juventino Angel Di Maria, 36 anni. Si riparte dagli Stati Uniti, come sede del torneo, con 13 città e 14 stadi, come prova generale del Mondiale 2026, e con 16 nazionali, invece delle solite 10 sudamericane. Perché la Conmebol ha aperto alla Concacaf (la Confederazione del Nord e Centro America) per allargare la tradizionale Coppa anche a 6 selezioni del Nord. Che si sono qualificate tramite la locale Nations League. Si parte il 21 giugno (alle 2 italiane) ad Atlanta, Georgia, con l’Argentina che sfida il Canada di Alphonso Davies e Jonathan David. Quindi 4 gironi da 4 team, e poi via ai quarti e agli scontri diretti. Finale il 14 luglio a Miami.

Una formula simile è stata utilizzata anche per la Coppa del Centenario nel 2016, sempre disputatasi negli Usa e vinta dal Cile di Sanchez e Vidal ai rigori contro l’Argentina. Sembrava la maledizione per Leo e soci (già ko in finale nel 2015), invece nel 2021 in Brasile proprio il Fideo Di Maria ha deciso la finale contro Neymar e i padroni di casa. Poi in Qatar un anno e mezzo dopo Messi ha coronato il sogno di vincere anche il Mondiale. Scaloni, che questa notte ha guidato i suoi in amichevole con l’Ecuador, ha una lista di 29, ne dovrà tagliare 3 entro il 15 giugno. Degli iridati 2022 mancano quattro: Dybala, caso e polemica nazionale, Foyth, Almada e Papu Gomez. I più papabili al taglio sono un difensore (il 19enne Barco o Balerdi), un centrocampista (l’interista Valentin Carboni o Lo Celso) e un attaccante (Angel Correa o Garnacho). La Seleccion al momento presenta cinque italiani: anche Martinez Quarta e il compagno Nico Gonzalez (tagliato in Qatar per infortunio), il romanista Paredes e l’altro interista Lautaro Martinez, una delle certezze di Scaloni. L’altra nazionale con più italiani è gli Usa, anche qui 5 convocati: i milanisti Pulisic e Musah, gli juventini McKennie e Weah e il palermitano Lund.

Gli “italiani” in totale per ora sono 21: ci sono i 3 brasiliani Bremer, Danilo ed Ederson, i colombiani Mina e Lucumì, gli uruguayani Olivera e Nandez, il peruviano Lapadula, il cileno Alexis Sanchez, il canadese Buchanan e il venezuelano Osorio del Parma. Curiosità: il campionato americano, la Mls, come anche quello brasiliano, non si fermerà durante la Coppa. La Verdeoro del nuovo c.t. Dorival Junior è l’altra candidata alla finale e alla vittoria, con gli argentini. L’altro ieri notte ha superato nella prima amichevole il Messico 3-2, in rimonta con gol del 17enne Endrick, prossimo attaccante del Real Madrid, su assist di Vinicius. La connection già funziona. Il Brasile è giovane e forte: in attacco il più vecchio è Raphinha del Barça, 27 anni. Poi ci sono Rodrygo (23) ed Evanilson (24). In mezzo la novità è l’atalantino Ederson, poi i due del Girona Savinho e Yan Couto, stagione strepitosa la loro. Gli anziani? Alisson, Marquinhos e Danilo dietro. Tagli: Ederson del City, infortunato, Renan Lodi, Casemiro, Gabriel Jesus, Antony e il lungo degente Neymar, il grande assente.  Per il ranking Fifa gli Usa di Pulisic e la Colombia di Luis Diaz dovrebbero essere gli outsider, ma siamo curiosi di vedere anche l’Uruguay rinnovato di Marcelo Bielsa, con l’ultimo ballo del 37enne Luis Suarez e col talento dei vari Darwin Nunez, Valverde, Bentancur e il 2002 Cristian Olivera in attacco. E poi c’è il Messico del bomber Feyenoord Santi Gimenez. Sarà una parata di stelle.

Fonte: Gazzetta.it