Il Pantaleo show comincia intorno alle 13.15 e dura per più di 20 minuti. Prima di dare la parola a Luca Gotti che a Lecce prende il posto di Roberto D’Aversa, esonerato dopo il fattaccio (La testata a Henry del Verona) con un contratto fino a giugno e rinnovo automatico in caso di salvezza, il direttore dell’area tecnica Corvino irrompe alla sua maniera. Passionale, carico, malato del suo territorio, accalorato come suo solito. “Non sono ipocrita, sono uno vero”, urla il direttore nella sua arringa.
La situazione che si è generata domenica dopo la sconfitta con il Verona gli ha fatto male: “Mi ha colpito molto. E vi dico che Roberto D’Aversa io lo conosco da 20 anni e non è un violento, ma è una gran persona, un professionista che si è sforzato di fare il meglio per il Lecce. Mi ha stupito perché mi anticipava al mattino, ha lavorato tanto”. Corvino ha battuto sui soliti tasti: “D’Aversa lascia una squadra salva e questa squadra in questi due anni in 66 partite di A non è mai stata tra le ultime tre. Il Lecce ha un monte ingaggi di otto milioni e mezzo netti, non dovrebbe essere iscritta alla A. Di più non possiamo fare. Qui c’è una passione incredibile, una passione più forte di tutta l’Italia calcistica. Abbiamo scelto due allenatori, Baroni e D’Aversa che sono stati criticati, ma sono sempre stati salvi e oggi di Baroni, per cui prima qualcuno storceva il naso, parla tutta l’Italia. Sono tecnici che si sono dimostrati all’altezza. Ora ci siamo trovati a fronteggiare queste situazioni: l’esonero di D’Aversa e il suo sostituto. Non avrei mai cambiato uno che sta sopra la zona salvezza”.
Ha dovuto farlo, inghiottendo la scelta del club. “E ho scelto Luca Gotti, il meglio che c’è. Lo conosco da anni, siamo stati insieme a Bologna. Non ho incontrato altri tecnici e non ho parlato con nessun altro”. Poi è toccato al nuovo tecnico che in mattinata ha diretto il primo allenamento: “Ci toccano dieci partite, un mini torneo in cui abbiamo un punto di vantaggio su un paio di squadre e qualcuno di svantaggio su altre. Non è facile. È la prima volta che entro in questa situazione. C’è poco tempo, ogni settimana è un alternarsi. La situazione mi attira, è una squadra giovane, fresca. Ho trovato un gruppo elettrico. Non sono un seguace della difesa a tre. In questi anni sono state contingenze. Ma in così poco tempo non si può stravolgere. Ho fatto, comunque, anche il 4-3-3. Ho accettato senza pensare a situazione economiche. Ho passato un 2023 difficile, con due operazioni molto invasive, per sette mesi ho portato le stampelle. Non ho nessun tipo pregiudizio, l’unica certezza è che bisogna stare calmi. È vero siamo ultimi nei gol presi da palle inattive, ma siamo anche primi nei contrasti vinti. Significa che questa squadra combatte e che l’approccio giusto c’è sempre stato”.
(fonte Gazzetta.it)