Il finale di partita movimentato tra Lecce e Verona è esacerbato nella testata che Roberto D’Aversa, allenatore dei giallorossi, ha rifilato a Thomas Henry, attaccante degli ospiti. Il gesto non è passato inosservato al direttore di gara Chiffi, che l’ha espulso, comminando lo stesso provvedimento anche al giocatore. “Negli ultimi minuti la partita è stata segnata da continue provocazioni, che comunque non giustificano quello che è successo. Sabato prossimo abbiamo un’altra sfida importante (contro la Salernitana, ndr) e non volevo che i miei giocatori rimediassero una squalifica. Sono entrato in campo per allontanarli dagli avversari, poi c’è stato lo scontro con Henry che, vi garantisco, non era premeditato. Mi sono già scusato con i dirigenti del Verona: in qualità di allenatore e padre di tre figli, mi scuso per il gesto, certamente non bello da vedere” ha detto l’allenatore al termine della sfida. Ma cosa succederà adesso? Chiaramente molto dipende da quanto Chiffi scriverà nel proprio referto, che poi sarà valutato dal giudice sportivo dal momento che l’episodio è stato visto e giudicato dall’arbitro per modalità, intensità e presupposti. Di certo per D’Aversa arriverà una maxi squalifica, che gli impedirà di guidare il Lecce o qualsiasi altra formazione se il club decidesse di esonerare il tecnico vista la lunga indisponibilità. Per provare a stimarla si può soltanto fare appello ad alcuni precedenti di aggressione di un allenatore nei confronti di un calciatore. Un esempio celebre riguarda Delio Rossi e Adem Ljajic nel 2012, entrambi tesserati con la Fiorentina: in quel caso Rossi fu squalificato per tre mesi, che scontò di fatto nel periodo estivo. Ma c’è un altro episodio che è ancora più vicino per modalità a quello che riguarda D’Aversa e Henry. A fine gennaio 2019, in Serie C, Giancarlo Favarin (allenatore della Lucchese) colpì proprio con una testata un tesserato avversario. In quel caso il giudice sportivo lo squalificò fino al 30 giugno dello stesso anno, ponendo di fatto fine alla stagione del tecnico. È probabile, dunque, che anche per l’allenatore del Lecce si prospetti un provvedimento di simile portata, che lo renderebbe a tutti gli effetti non operativo nel suo ruolo fino alla conclusione del campionato corrente.
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Cosa rischia D'Aversa. Per Rossi lo stop fu di 3 mesi, Favarin pagò fino al 30 giugno
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